È iniziato oggi il secondo grado del processo per la morte di Stefano Cucchi, il 31enne spirato nel 2009 all’ospedale Pertini di Roma una settimana dopo essere stato arrestato per droga. In primo grado sono stati condannati cinque medici per omicidio colposo e uno per falso ideologico, mentre tre infermieri e tre agenti sono stati assolti “per non aver commesso il fatto”. “Condannate a 2 anni di reclusione gli agenti penitenziari per lesioni volontarie e a un anno gli infermieri coinvolti” ha chiesto però oggi il procuratore generale Mario Remus nella prima udienza di appello, insieme a un inasprento delle pene per cinque medici. “La vittima – è la tesi dell’accusa – è stata aggredita dagli agenti che ne avevano la custodia e il fatto è avvenuto dopo l’udienza di convalida. Il pestaggio è avvenuto subito prima del suo ingresso in carcere, l’esile corpo di Cucchi ha scattato la fotografia di un’aggressione volontaria e intenzionale”. Gli infermieri invece, avrebbero invece trascurato il giovane, “un paziente fisicamente difficile che richiedeva cure particolari e non ordinarie”. In prima fila oggi in aula c’erano anche i genitori di Cucchi e la sorella Ilaria, che ha detto di aspettarsi “che venga riconosciuta e accertata la verità a 360 gradi”.