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“Zona gialla da lunedì 13 settembre”. Covid, il governo decide: altre due regioni a rischio

  • Italia

Il Covid sembra concedere una tregua ma due regioni potrebbero finire in zona gialla. A dare l’idea di come la situazione stia cambiando, per la prima volta dopo 9 settimane consecutive in aumento, è la fondazione Gimbe, “Per la prima volta da fine giugno diminuiscono i nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe all’Adnkronos – sia come numeri assoluti che come media dei casi giornalieri che si attesta a 5.644. Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione – frena ulteriormente l’incremento dei posti letto destinati a pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente crescono solo dell’1,3% in area medica e del 3,5% in terapia intensiva”.


“A fronte di un dibattito politico e di una comunicazione pubblica che rincorrono percentuali target di copertura vaccinale è bene ricordare che oggi non esistono i presupposti epidemiologici per conquistare la cosiddetta immunità di gregge, in grado di proteggere i non vaccinati grazie ad un’elevata percentuale di persone non più suscettibili al contagio, perché vaccinate o guarite” da Covid-19, afferma Cartabellotta.

mario draghi



“A fronte dell’elevato profilo di efficacia e sicurezza dimostrato dalla somministrazione di oltre 5 miliardi e mezzo di dosi di vaccino in tutto il mondo – conclude Cartabellotta – è inutile inseguire la chimera di una percentuale di popolazione vaccinata in grado di ‘spegnere’ l’interruttore della circolazione virale. L’obiettivo di salute pubblica è quello di vaccinare tutti coloro che non presentano specifiche controindicazioni”.

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E ancora: “Al fine sia di una protezione individuale da malattia grave o decesso, in particolare per gli over 50, sia di ridurre al minimo la circolazione virale. Visto che quest’obiettivo è oggi basato su robuste evidenze – conclude – spetta alla politica scegliere la strategia con cui raggiungerlo: dal punto di vista scientifico tutte le carte sono in regola per istituire l’obbligo vaccinale”.

zona gialla


A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (7% in area medica e 6% in area critica), seppure con notevoli differenze regionali (figura 5): per l’area medica si collocano sopra la soglia del 15% Sicilia (23%) e Calabria (19%); per l’area critica sopra la soglia del 10% Sicilia (13%) e Sardegna (15%). Sardegna e Calabria dunque rischiano seriamente di passare in zona gialla: occorrerà osservare i dati di oggi e soprattutto il monitoraggio settimanale di domani.


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