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“Ecco quando torniamo alla vita normale”. Covid, l’annuncio del viceministro Sileri

Covid Italia, prende parola il viceministro della Salute uscente, Pierpaolo Sileri. Durante un’intervista rilasciata per Libero, Pierpaolo Sileri si è espresso sull’emergenza sanitaria e sulla possibilità di tornare gradualmente a ritmi di vita più normali. Questo non senza dimenticare che l’emergenza sanitaria non ancora del tutto arrivata alla fine della sua corsa.

Il peggio sembra essere passato con queste parole si è espresso il viceministro della Salute uscente Pierpaolo Sileri: “Stiamo riaprendo perché si sono create le condizioni per farlo. Sono decisioni che non c’entrano nulla con la sorte del governo. Stiamo facendo un passo secondo la gamba. La situazione non è stabilizzata ma ci sono elementi che mi fanno dire che abbiamo scavallato”. (Continua a leggere dopo la foto).


“Entro marzo avremo vaccinato quasi tutti gli ottantenni, che costituiscono la stragrande maggioranza dei decessi da virus. Se metti in sicurezza le categorie più fragili, automaticamente si svuotano gli ospedali ed è più facile assistere i malati. In più, come dimostra l’andamento dell’epidemia nelle province di Bergamo e Brescia, – ha continuato Sileri – in certe zone sta maturando una certa protezione di gregge. Infine bisogna fare i complimenti agli italiani, che hanno imparato a convivere con il virus e a difendersi da esso: portano la mascherina, non si assembrano, si lavano le mani. Se possiamo permetterci qualche riapertura è perché è cresciuto il capitale civico degli italiani”. (Continua a leggere dopo la foto).

Secondo Sileri dunque, il ritorno alla normalità, ma quando? “Spero da giugno. I vaccini sono essenziali. Guardi Israele, dove la profilassi di massa ha praticamente azzerato i decessi. – ha detto ancora Sileri – La terza ondata ci sarà sicuramente, perché le riaperture comportano un inevitabile aumento dei contagi. Ma penso che non sarà come la seconda e che riusciremo a controllarla senza dover ricorrere a nuove improvvise chiusure, proprio perché le persone fragili non si ammaleranno. Io è dal 5 ottobre che dico che ristoranti e bar possono riaprire in sicurezza. Anche i cinema e i teatri, con meno posti e distanziamento potrebbero farlo. Ovviamente sempre nel rispetto delle regole e sempre pronti ad un passo indietro se necessario”. (Continua a leggere dopo le foto).

“La gestione della pandemia è una mediazione tra la politica e la sanità. Quando spingo per le aperture prevale in me il medico, che conoscendo il virus ne ha meno paura dei politici. Contrariamente a quanto si crede, il governo ha spinto per la chiusura più dei medici. Parlare di dittatura sanitaria è una scemenza. Sicuramente la scienza ha avuto un ruolo preminente nella terapia, ma chiusure e vaccinazione sono state gestite dalla politica. Il potere esecutivo non è nelle mani dell’Istituto Superiore di Sanità né del Comitato Tecnico Scientifico”.

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