Incidente terribile, Alfio e Salvo morti a 18 e 23 anni. Dramma in Italia dove le strade continuano a mietere vittime. Siamo a Catania, precisamente a Corso Indipendenza, all’altezza dell’incrocio con Corso IV Novembre. È qui che ad un tratto, per cause ancora da chiarire, la moto con sopra i due ragazzi è andata a sbattere violentemente alle 3 di notte.
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Sul posto sono giunti immediatamente i sanitari del 118 con diverse ambulanze. Poco dopo sono arrivati anche i vigili urbani di Catania che hanno nel frattempo iniziato a fare i rilievi del caso. Purtroppo però per Alfio Cuffari, 18enne e Salvo Giardino, 23enne che lavorava in un hotel, non c’è stato niente da fare. L’Italia sta attraversando un periodo buio per quanto riguarda la sicurezza stradale.
Incidente terribile, Alfio e Salvo morti a 18 e 23 anni
Secondo i dati più recenti dell’Istat, nel 2022 si è registrato un preoccupante aumento degli incidenti mortali sulle strade del nostro Paese. Rispetto al 2021, i decessi causati da incidenti stradali sono cresciuti del 9,9%, raggiungendo quota 3.159. Un dato allarmante che segna un brusco stop al trend positivo degli anni precedenti. Anche il numero di feriti è aumentato del 9,2%, con 223.475 persone coinvolte.
L’impatto di questa emergenza sulla società è enorme. Secondo le stime, nel 2021 i costi sociali degli incidenti stradali hanno raggiunto i 16,4 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL italiano. Una cifra spaventosa, che non tiene conto del dolore e della sofferenza causati alle famiglie delle vittime. A pagare il prezzo più alto sono soprattutto gli utenti più vulnerabili della strada.
Nel 2022, si è registrato un incremento delle vittime tra gli occupanti di auto (+15,4%), motociclisti (+12,4%) e pedoni (+3,2%). Preoccupante anche l’aumento dei decessi tra i conducenti di ciclomotori (+4,5%). Le principali cause degli incidenti rimangono la distrazione alla guida, la mancata precedenza e l’eccesso di velocità, che insieme rappresentano il 38,1% dei casi. Tra i comportamenti scorretti più sanzionati, spicca proprio la guida a velocità troppo elevata, che costituisce il 38,7% delle infrazioni accertate.