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”Così è stata uccisa Chicca”. I dettagli choc degli ultimi istanti di vita di Fortuna Loffredo, volata giù dal terrazzo di casa a Caivano, svelati da un’amichetta

 

Giallo di Caivano, per l’accusa la piccola Fortuna Loffredo, volata dall’ottavo piano del terrazzo di casa, è stata uccisa dal vicino, Raimondo Caputo. Arriva a due anni dalla morte della bimba, che aveva solo 6 anni, la svolta nelle indagini di quello che, sulle prime, sembrava solo un tragico incidente. L’uomo è stato arrestato ieri con l’accusa di omicidio ed è stata un’amichetta di Fortuna a ricostruire, con il supporto di una psicologa, gli ultimi minuti di vita di Chicca – così la chiamava – partendo dal tentativo di abuso a cui la bambina ha opposto resistenza fino al volo dall’ottavo piano del palazzo dove abitava. È quanto si legge su Il Messaggero che riporta il contenuto dell’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord.

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L’amichetta di Chicca – oggi 11enne – ha parlato con pm e psicologa lo scorso 23 marzo in un incontro avvenuto in una casa famiglia. Le dichiarazioni della bambina per il gip sono state definite ”assolutamente illuminanti ed inoppugnabili”. Dice l’amichetta di Fortuna: ”Mia mamma stava nella cucina. Io stavo lavando per terra. Poi Chicca è venuta a bussare alla porta. Mi ha detto: ‘vuoi giocare?’; ho detto io: ‘aspetta, sto lavando per terra. Si è seduta sul divano e ha detto: ‘a me mi fanno male le scarpe”. Il pm chiede chi fosse presente in casa quel momento e la bambina risponde che c’erano la mamma, la sorellina, Chicca e Raimondo Caputo. Chicca, riferisce ancora la bambina, esce per andarsi a cambiare le scarpe ma le dice che poi sarebbe tornata. Ma incalzata dalla psicologa riferisce che Chicca non è uscita da sola ma con ”Caputo Raimondo”.

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La psicologa chiede alla bambina di ricostruire tutto nel dettaglio e l’11enne riferisce che Raimondo e Chicca sono saliti, invece di scendere. Circostanza che, sottolinea sempre la bambina, ha visto anche la mamma a cui, poi, dopo aver finito di lavare a terra chiede di essere accompagnata a prendere Chicca. A quel punto l’amichetta – si legge sempre su Il Messaggero – sempre in compagnia della madre, ha visto Caputo violentare Chicca all’ottavo piano. La bambina riferisce poi che Chicca era sdraiata, lui le si buttava addosso e lei ”gli dava i calci”.

Psicologa: ”Poi cosa succedeva? Cosa vedete?”, Amichetta: ”Che lui l’ha buttata giù?… la prende in braccio e la butta giù”. Dalle successive domande emerge che, in realtà, l’amichetta non visto il gesto dell’uomo con cui Chicca è stata fatta volare giù ma dice di aver sentito le urla. Poi, racconta, lei e la madre sono scese al piano di sotto: la donna sviene e Caputo le dà un bicchiere d’acqua. Il pm quindi le chiede: ”Quando avete visto questa cosa, mamma ti ha detto qualcosa?”…”per esempio ‘non dirlo a nessunò, ‘manteniamo il segretò, oppure ‘diciamolo a tutto il parco Verde’. Amichetta: ”che rimaneva un segreto…”.

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