Importante sviluppo sulla tragedia della bimba sbranata dal pitbull di famiglia ad Acerra (Napoli). La piccola aveva solamente nove mesi di vita, quando sarebbe stata aggredita dal cane nel corso della notte tra il 15 e 16 febbraio. Restano però ancora tanti punti interrogativi sulla vicenda e adesso la polizia scientifica ha deciso di agire, coinvolgendo il papà della vittima.
Come ricordato dal sito Fanpage, il padre della bimba uccisa dal pitbull è l’unico ad essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Nola per omicidio colposo e omessa vigilanza e custodia di animale. Ora gli agenti della scientifica hanno disposto alcuni sequestri per provare a fare ulteriore chiarezza sul dramma.
Leggi anche: “Cosa ho notato”. La tragedia della bimba e il pitbull, parla il medico che l’ha visitata per primo

Bimba sbranata dal pitbull: sequestrato il cellulare del papà
La polizia scientifica è stata otto ore nell’appartamento dove viveva la piccola Giulia, la bimba morta dopo essere stata sbranata dal pitbull stando al racconto del padre. Quando gli agenti sono andati via intorno alle 18 del 24 febbraio, hanno portato via delle buste con dei reperti da analizzare. Sotto sequestro sono finiti anche il cellulare dell’uomo e un guinzaglio di uno dei due cani.

Questi reperti servono a individuare il Dna. L’avvocato del papà della piccola ha richiesto un interrogatorio per il giovane di 24 anni, che vuole fare luce sul perché sia stato ripulito l’appartamento. Il legale a Fanpage aveva già spiegato che “la pulizia effettivamente c’è stata ma è stata fatta da alcuni familiari che, ritenendo conclusi gli accertamenti, e non sapendo che dopo poche ore l’appartamento sarebbe stato sequestrato, hanno pulito la stanza da letto dal sangue della bambina”.

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per avere un quadro più chiaro della situazione e individuare perfettamente la dinamica della presunta aggressione del pitbull contro la bimba.