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Coronavirus, morta bimba di 5 anni. Si tratterebbe della più giovane vittima italiana

Una notizia terribile purtroppo tutta italiana: c’è anche una bambina di soli 5 anni tra le ultime vittime del coronavirus in Italia. La piccola, originaria di Vipiteno, nella provincia autonoma di Bolzano, è deceduta nelle scorse ore in Alto Adige dove era ricoverata. La bambina era affetta già da patologie molto gravi quando è stata colpita dal Covid-19 che non le ha dato scampo. Il virus ha compromesso un quadro clinico già molto grave portandola alla morte. La notizia, riportata dal quotidiano Alto Adige è sta confermata dall’Ansa.

In questi casi il condizionale è d’obbligo, ma si tratterebbe della più giovane vittima di coronavirus in Italia. La piccola della alta valle Isarco soffriva di gravissime patologie e per questo da tempo era in cura, come apprende l’ANSA. Ieri le sue condizioni sono peggiorate e la bambina è stata ricoverata in ospedale, dove però oggi è deceduta. La piccola fa parte delle ultime tredici vittime da coronavirus registrare nelle ultime 24 ore nella provincia di Bolzano dove complessivamente ad oggi si registrano 129 decessi. (Continua a leggere dopo la foto)


Intanto il numero dei decessi legati a Covid-19 negli ospedali è di 84 persone. Il numero delle persone decedute nelle case di riposo è pari 45. In alto Adige il totale delle persone attualmente positivi è di 1.160, di queste 279 son ricoverate con sintomi negli ospedali, 60 sono in terapia intensiva e 821 in isolamento domiciliare con sintomi più lievi. Ad oggi vi sono inoltre 11 pazienti ricoverati in reparti di terapia intensiva in Austria, dopo il loro trasferimento. Il totale dei guariti è di 190 mentre i casi totali di Covid-19 è di 1.479. (Continua a leggere dopo la foto)

Una situazione molto critica che ha spinto l’amministrazione locale a introdurre l’obbligo di coprire naso e bocca in caso di incontri al di fuori dell’ambiente familiare, soprattutto nei negozi. Lo prevede infatti l’ordinanza che il governatore Arno Kompatscher firmerà nelle prossime ore e che recepisce, tra l’altro, l’ultimo decreto nazionale. “Mascherine e scaldacollo non escludono al 100% un’infezione, ma riducono notevolmente il rischio di contagio. (Continua a leggere dopo la foto)

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Si tratta di un dovere civico”, ha spiegato Kompatscher, precisando però che non sono previste multe.  L’ordinanza consente, inoltre, di lavorare “da soli in officina oppure in ufficio, escludendo però qualsiasi contatto con fornitori e clienti”. L’ordinanza provinciale fa, infine, chiarezza sulla vendita di materiale da cartoleria nei supermercati e consente che i bambini vengano accompagnati da entrambi i genitori, quando scendono a prendere aria. “Ma il giro dell’isolato non deve assolutamente diventare una gita oppure un’occasione per incontrare amici”, ha ribadito Kompatscher.

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