L’epidemia da coronavirus in Italia continua a mietere vittime. Secondo i dati della Protezione civile, oggi si registra una risalita del numero giornaliero di vittime, dopo essere scesi ieri sotto i cento. I nuovi morti sono infatti 162. A influire, e preoccupare, sono sempre i dati della Lombardia, che oggi ha quasi 6 nuovi casi su 10 totali in Italia, mentre nel resto delle regioni i dati sono sempre più incoraggianti.
Sono 813 i casi positivi nelle ultime 24 ore (462 solo in Lombardia). Tra le altre regioni più colpite dal coronavirus, l’incremento di casi è di 108 casi in Piemonte, 47 in Emilia Romagna, di 47 in Veneto, di 66 in Liguria e di 20 nel Lazio. In terapia intensiva si trovano oggi 716 persone, 33 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 9991 persone, 216 meno di ieri. In isolamento domiciliare 54422 persone (-1175 rispetto a ieri). Come detto, da ieri sono morte 162 persone, un dato in aumento visto che il 18 maggio le vittime erano state 99. Il totale dei decessi è di 32169. (Continua a leggere dopo la foto)
“Questa 73esima Assemblea mondiale della salute arriva in un momento cruciale, nel mezzo della nostra lotta contro la minaccia della pandemia di Covid-19. Il virus ha cambiato la nostra vita in modi che non avremmo mai immaginato solo pochi mesi fa. Stiamo vivendo una crisi globale senza precedenti, una crisi che non conosce confini e non risparmia regione: possiamo solo superarla insieme, attraverso la solidarietà, la cooperazione e la responsabilità reciproca”. Così il premier Giuseppe Conte, intervenendo alla sessione di chiusura dell’assemblea organizzata dall’Oms. (Continua a leggere dopo la foto)
“Sin dall’inizio della pandemia, l’Italia ha promosso il rafforzamento della leadership globale e della solidarietà internazionale – rivendica il presidente del Consiglio – per gestire l’emergenza e accelerare soluzioni sostenibili a lungo termine guidate da scienza, ricerca e medicina. Il risultato di questa Assemblea mostra il valore della nostra cooperazione e stabilisce un quadro per una risposta efficace”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Ammettiamolo: non eravamo completamente preparati a una crisi globale così grande. Abbiamo dimostrato grande resilienza – rimarca il premier – ma ora siamo chiamati a imparare la lezione e sicuramente abbiamo lezioni da imparare. Dobbiamo rafforzare i meccanismi di allarme rapido, lo scambio di informazioni, l’identificazione delle migliori pratiche per migliorare la preparazione alla pandemia nella comunità internazionale”.
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