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Coppia uccisa a Pordenone, mistero sulla vita “segreta” di Teresa tra bellezza e locali notturni

  • Italia

 

L’invito della procura di Pordenone è netto: chi sa qualcosa, parli. Perché si moltiplicano le ipotesi seguite dagli investigatori nel duplice omicidio che ha visto misteriosamente morire Trifone Ragone e Teresa Costanza perché le voci raccolte dagli inquirenti sono tante. Tutto ruota attorno alla vita “segreta” della coppia. Amici e conoscenti raccontano che lui frequentasse anche donne più anziane e che lei venisse corteggiata da qualcuno non corrisposto quando nei fine settimana lavorava in discoteca. Teresa Costanza, difatti, con lo pseudonimo di Greta, faceva la ragazza immagine in locali notturni. Forse, è una delle ipotesi, la sua bellezza aveva attirato corteggiatori sgraditi, se non molesti. Poi c’è la pista della malavita organizzata legata magari a un traffico di anabolizzanti che per girano nelle palestre della zona. Questi sono solo alcuni degli interrogativi che si stanno ponendo in queste ore gli investigatori per individuare gli esecutori del duplice omicidio.(continua dopo la foto)


Come spiegano i magistrati, non potendo privilegiare una pista rispetto a un’altra “diamo la medesima importanza ad ogni ipotesi”. Al punto che a ogni nucleo investigativo è stato assegnato un segmento: chi si occuperà del possibile movente passionale, chi delle occupazioni delle vittime, chi indagherà nel mondo dei locali notturni, chi, infine, verificherà quanto attiene alle palestre e agli anabolizzanti. Circa il mandante mafioso, è di competenza di una struttura che opera direttamente dalla Capitale. “Stiamo analizzando – hanno fatto sapere gli inquirenti – ogni fotogramma della vita di questa coppia: avevano un’esistenza variegata e intensa e per questo motivo appare arduo risalire a ogni contatto”. Accertamenti sono in corso anche sulle loro ospitate retribuite, nei locali notturni – che si scontrano, tuttavia, con le dichiarazioni di amici e parenti, che li dipingevano vicendevolmente gelosissimi delle attenzioni di terzi – circostanza che spinge gli inquirenti a vagliare qualsiasi proposta o avance ricevuta e magari declinata bruscamente. Pista che spiegherebbe più di altre la duplice esecuzione: se l’obiettivo del killer fosse stata soltanto la donna – riflettono gli investigatori – avrebbe potuto farlo all’arrivo in palestra, mezz’ora prima dell’agguato. La ragazza, dopo aver accompagnato il fidanzato all’allenamento quotidiano, era uscita per alcune commissioni, parcheggiando al ritorno l’utilitaria nel medesimo posto dove è stata freddata poco dopo. Se l’assassino avesse voluto, quello sarebbe stato il momento ideale: sola, al buio, senza testimoni e scongiurando il rischio di una reazione del pesista, militare esperto e capace di difendersi.

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