”Si trattava di gesti dimostrativi, che facevo prima di tutto per me stessa ma anche per risolvere la crisi di coppia”. Così Martina Levato, imputata assieme al fidanzato Alexander Boettcher nel processo per le aggressioni all’acido, spiega alle parti civili i motivi che l’avrebbero spinta a compiere tali atti. ”Lo facevo anche per Alex – aggiunge – per dimostrargli che ero in grado di riconquistare la mia dignità”. Quindi, in merito all’aggressione al fotografo Giuliano Carparelli, salvatosi dall’acido gettatogli addosso da Levato grazie alla sua prontezza di riflessi che l’ha spinto a ripararsi con un ombrello “anche se l’aggressione non è andata a buon fine – spiega la giovane – il solo fatto di averla eseguita mi aveva dato autostima”.
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”Avevo identificato in Alex l’uomo della mia vita, l’uomo perfetto per costruire una famiglia”, dice Levato, nel lungo interrogatorio di oggi, in cui spiega il suo rapporto con Boettcher, con il quale, secondo l’accusa, avrebbe messo a segno una serie di ‘vendette’ nei confronti dei suoi ex fidanzati. ”Quando ho conosciuto Alex – continua – frequentavo altri ragazzi. Nel momento in cui ci siamo fidanzati, per la prima volta ci siamo veramente aperti, dicendoci tutto sulle nostre vite private. Lui mi ha detto che era sposato e io gli ho parlato dei ragazzi che frequentavo”. “Ad Alex però non interessavano i nomi ma il concetto. Non erano le persone con cui ero stata ad infastidirlo – aggiunge – ma l’idea di essere stata con un altro che lo colpiva. Per lui era un vero affronto alla sua virilità, alla sua persona. Io avevo paura di perderlo anche perché mi ero resa conto che avevo in mano la possibilità di crearmi una famiglia ma non riuscivo a tenerla. Per questo continuavamo a litigare”.
”Rispetto Alex perché è il padre del mio bambino, ma non rifarei quello che ho fatto”, sostiene Levato, che nel corso dell’interrogatorio, più volte tenta di scagionare Boettcher, accusando il complice Andrea Magnani e se stessa degli atti violenti. Per quanto riguarda l’aggressione al fotografo Giuliano Carparelli, Levato ha detto di essere stata lei a gettargli addosso l’acido con la complicità di Magnani. ”Non ho mai visto Boettcher gettare acido contro i miei ex fidanzati”, è la versione di Martina che accusa invece Magnani di aver aggredito Pietro Barbini. Quanto a Stefano Savi Levato esclude ogni coinvolgimento suo e di Alex. ”Quella sera – ha detto – ero a casa e non mi ricordo se ci fosse anche Alex ma lui, solitamente, nei weekend andava a casa dalla moglie”.
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Levato ha ricordato il giorno del suo compleanno passato in un ristorante con Alex in riva al mare e poi a ballare, dei suoi rapporti con la madre che si erano incrinati dopo averle espresso il suo desiderio di maternità, delle serate passate al ‘Divina’, nota discoteca milanese frequentata sia da Magnani che da Carparelli, fino alla decisione di mettere in pratica quel progetto diabolico per punire i suoi vecchi fidanzati. Tutto, ha spiegato ”per dimostrare a me stessa e ad Alex che ero in grado di riconquistare la mia dignità e per risolvere la crisi di coppia che nel frattempo si era creata tra noi”. Dopo circa cinque ore, l’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 15 gennaio quando saranno sentiti tutti i testi di parte civile e, se il tempo lo consentirà, anche Alexander Boettcher.
Caffeina News by AdnKronos