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“Il suo alibi è inventato”. Liliana Resinovich, nuove dichiarazioni sul caso

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Morte di Liliana Resinovich, la rivelazione sul marito Sebastiano Visintin. Nell’ultima puntata di Mattino Cinque News, ospite di Federica Panicucci, è tornato a parlare Claudio Sterpin con cui la donna aveva iniziato una relazione. Il corpo senza vita di Liliana, 63 anni, è stato ritrovato a Trieste il 5 gennaio del 2022 presso l’ex ospedale psichiatrico. Tra le ipotesi c’è anche quella del suicidio.

Proprio pochi giorni fa è stata disposta per fine gennaio una nuova autopsia sulla salma che sarà dunque riesumata. Tanti i dubbi ancora da sciogliere. Dopo un anno di indagini “la sola ricostruzione degli eventi consegnata dagli atti processuali, è quella dell’intenzionale allontanamento della signora Resinovich dalla sua abitazione e dall’altrettanto intenzionale decisione di porre fine alla propria vita”. Tuttavia adesso Claudio Sterpin fa una rivelazione.

Leggi anche: “Per cercare la verità”. Morte di Liliana Resinovich, la decisione della magistratura

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Le parole di Claudio Sterpin sull’alibi di Sebastiano Visintin

Nel corso della trasmissione di Canale 5 Claudio Sterpin ha dichiarato: “Io ritorno sull’alibi perfetto di Sebastiano, che dice che alle nove di mattina è andato a portare i coltelli nell’ultima pescheria. Non è vero. Lui in quella pescheria è andato la sera prima alle diciotto a portare i coltelli. La mattina dopo l’ha saltata, probabilmente perché alle nove di quella mattina aveva qualcos’altro da fare, bisogna chiederlo a lui”.

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“La mattina dopo è scomparsa Lily – continua Claudio Sterpin – questo vale per l’alibi perfetto di Sebastiano. Dopodiché il famoso cordino diventa molto importante sopratttutto se, come noi speriamo, viene fuori che Lily non si è suicidata. Il cordino serviva per dimostrare a chi l’ha portata là, che si era portata da casa i sacchi neri, i sacchi bianchi, il cordino e la bottiglietta, quelli sono stati messi lì da chi l’ha portata là“.

Insomma Claudio Sterpin è convinto che Liliana sia stata uccisa e che l’assassino abbia simulato la scena di un suicidio. Quando fu ritrovata la donna era infilata in due sacchi neri dell’immondizia e aveva la testa avvolta da due sacchetti di nylon. Recentemente è spuntata fuori anche una supertestimone che ha detto: “Erano le 6:50 di mattina e mentre ero in macchina col mio compagno ho notato una figura che aveva in mano una torcia elettrica accesa puntata verso il basso”. La donna ha parlato di un uomo anziano con la barba bianca, abiti scuri e sul capo un berretto con la visiera corta.

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