La richiesta di semilibertà avanzata da Alberto Stasi, unico condannato per il delitto di Garlasco, è stata accolta con un parere parzialmente positivo dalla Procura generale di Milano. A riferirlo, al termine dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame, è stato uno dei suoi legali, l’avvocato Glauco Gasperini. Stasi, che sta per concludere la sua condanna a 16 anni di carcere, ha chiesto l’accesso al regime di semilibertà, dopo aver già ottenuto un permesso diurno che gli consente di uscire dal carcere di Bollate per motivi lavorativi.
Il parere favorevole della Procura è stato espresso dalla sostituta procuratrice generale Valeria Marino, che tuttavia ha posto delle riserve. Al centro di queste riserve vi sarebbe un’intervista rilasciata da Stasi alla trasmissione televisiva Le Iene, andata in onda lo scorso 30 marzo, e che – secondo la Procura – non sarebbe stata autorizzata. L’intervista, secondo quanto emerge dal fascicolo, sarebbe stata registrata durante un permesso regolarmente richiesto e ottenuto da Stasi, al di fuori del carcere. Nonostante ciò, il fatto che la sua partecipazione al programma televisivo non fosse stata comunicata o approvata dalle autorità penitenziarie ha generato dubbi sulla correttezza del comportamento del detenuto.
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Caso Chiara Poggi, l’annuncio dell’avvocato di Alberto Stasi sull’ultima richiesta
Nel frattempo, i giudici del Riesame si sono riservati di decidere nei prossimi giorni. Assente in aula, oggi, sia Alberto Stasi che i suoi storici avvocati Antonio de Rensis e Giada Bocellari. I due legali erano infatti a Pavia, impegnati in una nuova udienza legata all’incidente probatorio su cui la difesa punta per cercare di riaprire il caso del delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. In questi anni, infatti, sono emersi nuovi elementi che hanno portato la Procura di Pavia a indagare, per la terza volta, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, dopo due precedenti archiviazioni.

Il procedimento in corso a Pavia prevede l’analisi del dna ritrovato su alcuni reperti della scena del crimine, alcuni dei quali non sarebbero mai stati analizzati finora. Il giudice ha affidato l’incarico peritale al genetista Emiliano Giardina, già noto per aver lavorato sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio. Accanto a lui, sono stati nominati anche i consulenti di parte: per la difesa di Sempio ci sarà Luciano Garofano, generale dei carabinieri in congedo ed ex comandante dei Ris di Parma, mentre per la famiglia Poggi il genetista Marzio Capra, da sempre coinvolto nel caso. La difesa di Stasi si affiderà invece a Ugo Ricci, lo specialista che ha condotto le analisi che hanno spinto alla riapertura dell’indagine.

Nel corso dell’incidente probatorio sarà fondamentale stabilire eventuali corrispondenze tra il materiale genetico rinvenuto e i profili di Sempio e di altre persone di sesso maschile che frequentavano la casa dei Poggi all’epoca del delitto. Una svolta potrebbe arrivare proprio dall’esito di queste analisi, che potrebbero aprire nuovi scenari giudiziari e rimettere in discussione la verità finora accertata dai tribunali. Ma, intanto, il Tribunale del Riesame di Milano si prepara a decidere sul futuro immediato di Stasi, tra la possibilità di un regime meno restrittivo e le polemiche suscitate da una dichiarazione pubblica che potrebbe costargli caro.