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Gioele e Viviana, aumentano i dubbi: l’ultima scoperta sul corpo della donna

Caronia, procedono le indagini sulla morte di Viviana e del piccolo Gioele. Una tragedia quella di madre e figlio,  scomparsi  lo scorso 3 agosto dopo essersi allontanati a piedi a seguito di un incidente automobilistico nella galleria Turdi, a Caronia, poi trovati morti. I loro corpi quasi del tutto irriconoscibili e intorno alla loro morte tanti i dubbi ancora da risolvere.

La morte di Viviana Parisi e del figlioletto Gioele Mondello desta ancora importanti lacune nello scenario dell’orrore. Alla luce dei rilievi ancora in corso sul luogo del ritrovamento dei cadaveri e dagli esami post mortem sui corpi, tante le contraddizioni emerse che non trovano ancora precise ed esaustive risposte agli occhi degli inquirenti. Dettagli non solo sulle impronte rinvenute sul traliccio 59, da cui si ipotizza possa esseri lanciata la donna. (Continua a leggere dopo la foto).


Le analisi sul corpo di Viviana hanno fatto emergere un ulteriore dettaglio che non va in alcun modo tralasciato al fine di ricostruire la dinamica della tragedia. Dalle analisi è emersa la presenza di un morso sul braccio della donna. Il modo rimane ancora di dubbia natura, al punto da non arrestare il lungo lavoro condotto dagli specialisti della Polizia Scientifica. (Continua a leggere dopo la foto).

E da quanto riportato su Il giornale di Sicilia, le tracce dei morsi si troverebbero all’altezza del gomito e della caviglia. Trattasi con molta probabilità della dentatura di alcuni cani, aspetto che andrebbe a risollevare l’ipotesi sulla presunta aggressione avvenuta sui corpi da parte di un branco, sostenuta da sempre anche dalla famiglia Mondello. (Continua a leggere dopo le foto).

E su La Gazzetta del Sud, ancora a proposito delle impronte, sembrerebbe che le analisi non le ricondurrebbero a quelle della quarantatreenne. È quanto comunicato dal Gabinetto regionale della polizia scientifica al procuratore capo di Patti Angelo Cavallo. E ancora, il segno di un pollice, rinvenuto a un metro e mezzo da terra, e tracce di sudore, trovate un metro più in alto, “non sono di natura biologica”, ha detto ieri il titolare dell’ufficio inquirente di Patti.

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