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Scontrino choc per caffè e bottiglia d’acqua al bar: “Se non puoi permetterlo non venire”

  • Italia
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Scontrino super per un caffè doppio e una bottiglietta d’acqua. L’episodio è capitato a una turista a Como e sta facendo molto discutere. Certo non siamo ai livelli dei 160mila euro pagati nel ristorante di Salt Bae per una cena, ma chissà che anche a questo caso il buon Leonardo Pieraccioni non dedichi un video ironico. In ogni caso il costo pagato dall’uomo per un caffè doppio e una bottiglia da 75 centilitri di acqua naturale è stato davvero esagerato.

Si tratta di un problema che periodicamente rispunta fuori, soprattutto con la bella stagione. Stavolta la storia ha per protagonista una donna che si è recata a Como per trascorrere una vacanza. La turista non poteva però immaginare la sorpresa che l’attendeva al bancone di un locale con vista sul lago. Il prezzo dello scontrino, infatti, è stato esorbitante considerando gli acquisti effettuati.

Leggi anche: “160mila euro il conto al ristorante”. Leonardo Pieraccioni e le critiche al famoso chef

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La turista scioccata per il costo di un caffè e una bottiglia d’acqua

Quando la donna è andata a pagare per un caffè doppio e una bottiglia d’acqua da 75 centilitri e ha visto lo scontrino è sbiancata: “Venti euro per un caffè, ma siamo a Como o a Capri?“. Il fatto è stato riportato dal quotidiano La Provincia di Como. E ovviamente non è l’unico del genere.

A qualcuno è andata addirittura peggio. A Venezia, una delle città più belle al mondo, la scorsa estate un’insegnante di Padova ha pagato ben 24 euro per un caffé al banco. Certo c’è chi sostiene che nel prezzo deve essere inclusa anche la vista di cui si gode. Ma questi prezzi sembrano davvero fuori da ogni logica. Nella Capri citata dalla turista un caffè può effettivamente venire a costare dai 5 ai 10 euro.

Tempo fa il proprietario di un bar di piazza Cavour aveva risposto così a un cliente che aveva pagato un caffè 3 euro e 50: “Il mio bar non può essere accessibile a tutti. Chi non se lo può permettere può andare da un’altra parte, non è arroganza, è una cosa legata alla prestazione che stiamo vendendo. Non siamo noi sbagliati, sbaglia il cliente che non percepisce la cosa”.

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