Sono circa 800mila le lavoratrici madri che potranno contare nel prossimo, ma anche nel 2025 e 2026, sulla decontribuzione extra introdotta specificamente per le donne con figli e che comporterà un vantaggio retributivo che potrà arrivare fino a 1.700 euro netti l’anno. In sostanza, una sorta di quattordicesima erogata mensilmente. Il bonus-mamme, come è stato ribattezzato, rientra in un più ampio novero di misure in favore delle famiglie, in particolare alle donne e alle madri che lavorano, previste nella legge di Bilancio 2024.
Un aiuto voluto da Giorgia Meloni come intervento-segnale a favore di politiche per la natalità, tema molto caro alla premier. “Gli sgravi contributivi – scrivono e spiegano i tecnici esperti dell’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio guidato dall’economista Lilia Cavallari – non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino a attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori”.

Bonus mamme lavoratrici 2024: requisiti e a chi spetta
Sarà direttamente il datore di lavoro ad applicare la sforbiciata ai contributi, con la trasformazione della quota tagliata in aumento dello stipendio lordo. Il datore di lavoro invece di versare i contributi gravanti sulla lavoratrice all’Inps li trasforma in retribuzione a favore della stessa. Il bonus vale per il triennio 2024-2026 per le lavoratrici madri con tre o più figli, di cui uno almeno minorenne. Per il 2024 lo sconto vale anche per le mamme con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni.

Ma vediamo nello specifico come cosa prevede la “decontribuzione delle madri”. Le lavoratrici con almeno due figli sono esentate dal pagamento dei contributi a carico del lavoratore. Di conseguenza, lo Stato coprirà questa parte dei contributi, alleviando così il peso finanziario sulle madri che lavorano. In totale parliamo, secondo le stime, di circa 800 mila lavoratrici. Si tratta di circa il 10 per cento delle donne lavoratrici: in totale 9,9 milioni.


Per i periodi di paga dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 il bonus andrà a favore delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato – fatti salvi i rapporti di lavoro domestico e i lavori con contratti a termine – viene riconosciuto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali nell’arco, dunque, di 36 mesi ovvero tre anni. Invece, il periodo di decontribuzione per le madri lavoratrici con due figli sarà di dodici mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2024, ma scrive il Giornale che “non è da escludere una proroga nella prossima Legge di Bilancio”.