Dal 3 giugno sarà possibile spostarsi tra le regioni e saranno riaperti tutti gli aeroporti. Questa la notizia circolata nei giorni scorsi che prevede un altro step della cosiddetta ‘Fase 2’ post-coronavirus, avviata il 3 maggio con le visite ai congiunti e agli affetti stabili, seguita il 18 maggio dalle riaperture di bar, ristoranti, negozi al dettaglio e visite agli amici.
Ma il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha tenuto a precisare che tutto dipenderà dalle condizioni della regione in questione. Intervistato a Mattino 5, Boccia ha detto che gli spostamenti tra le regioni ”dipenderà dalla condizione di una Regione: se è a basso rischio probabilmente sì. La strada è comunque già tracciata dall’ultimo decreto legge”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Abbiamo messo in sicurezza la salute e la vita, ora dobbiamo concentrarci sulla necessità di salvare posti di lavoro e rilanciare l’economia. Dalla scorsa settimana – ha evidenziato il ministro – c’è un sistema di monitoraggio che ci consente di sapere regione per regione se è a basso o medio rischio. Una sintesi fatta da vari indicatori”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Se una Regione è ad alto rischio, di sicuro i cittadini non potranno permettersi di andare in altre regioni”, ha sottolineato ancora Boccia. “Sulla mobilità interregionale – ha aggiunto – chiedo solo un po’ di pazienza, perché quando apriremo dobbiamo essere sicuri. Le Regioni italiane sono tutte a basso rischio, tranne Molise, Umbria e Lombardia che spero la prossima settimana diventino a basso rischio”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il ministro ha commentato anche le immagini della movida che hanno fatto indignare gli italiani. “La movida in questo momento non solo non è ammissibile né tollerabile – ha puntualizzato – ma rischia di essere un focolaio permanente. La sicurezza non è un optional, è un obbligo e lo Stato interviene”.