Una donna di 45 anni, incinta, è stata ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Maggiore di Bologna per aver bevuto una bibita che conteneva soda caustica. Inizialmente si è pensato a un incidente, poi, in serata, la svolta: i carabinieri hanno fermato il compagno della vittima.
Il pubblico ministero Giuseppe Di Giorgio ha disposto il fermo, per lesioni gravissime, dell’uomo trentacinquenne che avrebbe ammesso di aver versato una sostanza tossica nella bottiglia. Tra le ipotesi, la possibilità che l’uomo volesse indurre un aborto.
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Secondo quanto rivelato dal ‘Il Resto del Carlino’ la donna è stata “ricoverata martedì sera all’ospedale Maggiore di Bologna per un sospetto avvelenamento alimentare”. “La donna, di origine toscana – si legge sul quotidiano – che è incinta e prossima al parto, e che abita nella zona residenziale del capoluogo di Valsamoggia, è in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione e in pericolo di vita per avere ingerito una bevanda gassata avariata o con più probabilità contaminata con una quantità importante di soda caustica”.
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L’episodio della bottiglietta risale a martedì scorso quando la donna, residente a Bazzano (in provincia di Bologna) e di origine toscana, avrebbe iniziato a star male dopo aver ingerito un sorso di bibita gassata. Da qui l’intervento dell’ambulanza, un breve passaggio dall’ospedale Dossetti di Bazzano, e il trasporto d’urgenza a Bologna. Qui i medici hanno potuto constatare che le condizioni di salute della signora erano ben più gravi di quanto appariva inizialmente. La donna presentava infatti delle lesioni all’esofago e allo stomaco, come se avesse bevuto soda caustica o qualcosa del genere. Immediato il ricovero in Rianimazione dove i medici da giorni stanno facendo di tutto per salvare la vita a lei e al bambino che porta in grembo e che dovrebbe nascere tra qualche settimana.
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I carabinieri del Nas e i militari della stazione di Bazzano hanno effettuato delle verifiche al negozio, ma gli accertamenti non hanno portato nessun elemento utile, né la merce è stata sequestrata. L’indagine è quindi proseguita e gli investigatori si sono concentrati su alcune contraddizioni evidenziate dal racconto del compagno. Dopo le iniziali reticenze, il 35enne avrebbe ammesso di essere stato lui a versare la sostanza nella bottiglia di plastica, poi bevuta dalla donna.
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