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“Quando inserite la tessera…”. Bancomat, scoperta l’ultima truffa. 40 secondi e i soldi spariscono

  • Italia
bancomat truffa 40 secondi come funziona

L’estate, si sa, è il tempo della vacanza per eccellenza. Dopo quasi un anno di lavoro, considerando l’inizio della stagione a settembre manco fossimo tutti insegnanti o alunni, in tanti si ingegnano per ritagliare un po’ di giorni di sano e meritato riposo. Purtroppo, però, anche ladri e ladruncoli, criminali e contrabbandieri si ingegnano per spillare soldi agli ‘onesti’ – si fa per dire eh – lavoratori. Allora, quella che vi andiamo a raccontare ora è la cosiddetta ‘truffa del Bancomat in 40 secondi’. Occhio eh!

Per quei pochi che non sanno cosa sia un Bancomat ricordiamo che quella è stata forse la più utile e importante invenzione bancaria degli ultimi 50 anni è avvenuta nel 1967. Precisamente, come ricorda Paolo Pagliaro su 9Colonne, era il 27 giugno di quell’anno “quando venne installato il primo bancomat a Enfield Town (nord di Londra) per la Barclays Bank. A sviluppare il primo Atm (Automated teller machine), nome con cui gli abitanti dei paesi anglosassoni identificano il bancomat, era stata la società inglese De La Rue, a seguito di un intuizione geniale di un impiegato, John Shepard Barron, che mal sopportava il tempo passato a fare file interminabili in banca per ritirare i suoi soldi”.

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Come funziona la truffa del bancomat in 40 secondi

L’episodio, raccontato dal Messaggero, risale al maggio scorso quando un uomo si è reso conto che il suo conto è stato prosciugato di 1000 euro. Il malcapitato “era andato a uno sportello per prelevare dei contanti e non solo non è riuscito a fare nessuna operazione, ma la sua carta è stata anche trattenuta per ben 40 secondi e infine restituita perché – secondo la banca – non abilitata“. Questo il suo racconto: “Sono tornato a casa e ho telefonato alla mia banca descrivendo i fatti. L’operatrice mi ha rassicurato sul corretto funzionamento del mio bancomat. E mi sono tranquillizzato”.

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Purtroppo, però, qualche giorno ecco la brutta sorpresa: dal conto sono stati prelevati, da un altro sportello, ben 1.000 euro. La truffa è comunemente nota col nome di “skimmer” che è un dispositivo elettronico che viene nascosto nella fessura dove viene inserita la carta e che, grazie a delle microcamere, è in grado di identiciare i codici pin e clonare il bancomat.

L’uomo truffato ha spiegato: “Ho telefonato nuovamente alla filiale per segnalare l’accaduto e hanno provveduto a riaccreditare l’importo”. Tutto sistemato? Manco per il ca…volo. Dieci giorni dopo, infatti, è arrivata la doccia gelata, vabbeh facciamo bollente visto il periodo: i 1000 euro riaccreditati sono stati nuovamente stornati, cioè la banca se li è ripresi perché il prelievo sarebbe stato “eseguito correttamente”. “Sono corso dalla polizia e ho denunciato quanto accaduto – ha detto ancora l’uomo – Gli agenti mi hanno riferito di essere l’ennesima vittima di una truffa”. E chissà se adesso, con le indagini in corso, i truffatori verranno mai identificati. Ma soprattutto l’uomo potrà mai riavere indietro i suoi 1000 benedetti euro?

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