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“L’ha uccisa lui”. Sarah Scazzi, le parole choc della figlia di Michele Misseri: “Ecco com’è successo”

  • Italia

Avetrana, dopo 11 anni dalla tragedia, la figlia di Michele Misseri torna a parlare. Il delitto di Sarah Scazzi è rientrato tra i casi di cronaca nera più agghiaccianti in Italia. Secondo il verdetto della Corte Suprema di Cassazione del 21 febbraio del 2017, a uccidere Sarah Scazzi il 26 agosto del 2010 furono la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano.

Un delitto che ha riempito le pagine di cronaca nera nazionale, gonfiando di lacrime gli occhi di tutti. Sul caso, Michele Misseri è stato condannato a 8 anni di reclusione per occultamento di cadavere e inquinamento delle prove relative al delitto. E dopo 11 anni, la figlia di zio Michele, Valentina, torna a parlare durante una lunga intervista per TPI.


“Quel pomeriggio secondo me Sarah è scesa in garage per non suonare, perché mia madre a quell’ora dormiva. Lui ci ha provato, lei lo ha respinto con un calcio e papà ha perso la testa. Dai verbali ho letto una sua dichiarazione che ha illuminato l’accaduto (’Non l’avevo mai vista con i pantaloncini così corti e il seno le stava sbocciando’). Mi ha riportato alla mente l’episodio della vasca”, dichiara Valentina.

Avetrana Sarah Scazzi Michele Misseri figlia Valentina racconto

La ragazza ha poi aggiunto: “La mia famiglia è stata distrutta. Sono tutti in carcere e anche io, se quel maledetto giorno non fossi stata a Roma, adesso sarei dietro le sbarre. Questo è un clamoroso errore giudiziario, ed è assurdo che nessuno si renda conto di quello che è accaduto. Un’ingiustizia senza precedenti. Mia madre e mia sorella sono state condannate con una tripla conforme all’ergastolo, e continuano a dirsi innocenti”.

Avetrana Sarah Scazzi Michele Misseri figlia Valentina racconto
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Mentre sul padre Michele: “Mio padre sta scontando gli ultimi anni di pena e non smette di definirsi colpevole. Un cortocircuito unico nella storia del diritto italiano, cui nessuno però da ascolto”. Valentina ha poi raccontato un episodio in particolare: “E poi c’è una cosa intima. Ero una ragazzina e dovevo fare la doccia. Come tutte le domeniche mi spogliai davanti a lui. Mi guardò e mi disse: ‘Da ora in poi tu non ti devi far più vedere così da me’. Mi sentii sporca”.

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