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Arriva Toni Iwobi, il responsabile immigrazione della Lega Nord è un immigrato

“Difendiamo i confini. Stop invasione”. Gli slogan scelti dalla Lega Nord per lanciare la sua manifestazione del 18 ottobre sono poco originali, invece è una novità il responsabile immigrazione del partito:  Toni Iwobi, 59 anni, buona parte dei quali passati in Italia, dove è arrivato dalla federalista Nigeria nel 1976. Ormai cittadino italiano, vive in provincia di Bergamo con la moglie e i due figli, è titolare di un’azienda informatica e vanta una lunga militanza nel Carroccio.


Dopo aver preso la tessera dellla Lega Nord nel 1993, Iwobi è stato più volte consigliere comunale nel suo paese, Spirano, e alle ultime Regionali è giunto a un passo dal Pirellone. Il segretario Salvini lo presenta come “una persona che  da sempre si batte contro illegalità e degrado connessi all’immigrazione incontrollata”, nega che la nomina sia un’operazione di facciata e assicura che farà “più Toni in un mese per gli immigrati regolari che la Kyenge in un’intera vita”.

Iwobi ha già chiarito la sua linea: “la clandestinità è un reato”, “aiutiamo gli stranieri a casa loro”, “non importiamo nuovi poveri”, “no allo ius soli”. Tempo fa ha spiegato che “dire negher non è razzista”, non sente puzza di razzismo nella Lega o in Italia e ora liquida come “normale dialettica politica” il paragone tra Kyenge e una scimmia fatto dal suo collega Roberto Calderoli. Andrà a Lampedusa “per verificare una situazione che già sappiamo intollerabile. L’operazione Mare Nostrum è un’autentica follia”.

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