Giacomo Bozzoli, l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario Bozzoli e la distruzione del suo cadavere nel forno della fonderia a Marcheno, è stato finalmente catturato dopo dieci giorni di latitanza. I carabinieri del comando provinciale di Brescia hanno rintracciato Bozzoli nella sua villa a Soiano del Garda, sulla sponda bresciana del lago di Garda, alle 17:45 di oggi, mettendo fine a una fuga che ha suscitato grande clamore mediatico e incertezza.
L’8 ottobre 2015, Mario Bozzoli, zio dell’ormai noto Giacomo, scomparve misteriosamente nella fonderia di famiglia a Marcheno, in provincia di Brescia. Le indagini portarono alla tragica scoperta che Mario era stato ucciso e il suo corpo era stato distrutto nel forno della fonderia. Un crimine macabro e scioccante che scosse profondamente la comunità locale e non solo.
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Giacomo Bozzoli finalmente catturato: finita la sua fuga
Giacomo Bozzoli, imprenditore e nipote della vittima, fu arrestato e, dopo un lungo processo, condannato in via definitiva all’ergastolo. Tuttavia, alla lettura della sentenza, Bozzoli decise di darsi alla fuga, rendendo la sua cattura una priorità per le forze dell’ordine. La fuga di Bozzoli fu inizialmente caratterizzata da un velo di mistero. Accompagnato dalla moglie e dal figlio, scappò a bordo della sua Maserati, facendo perdere le proprie tracce. Le ricerche si concentrarono su diverse piste internazionali, con ipotesi che suggerivano possibili nascondigli nei Balcani, in Marocco e in Spagna.
Per dieci giorni, le forze dell’ordine lavorarono incessantemente per rintracciarlo, ma senza successo. La svolta avvenne quando la moglie e il figlio di Bozzoli fecero ritorno in Italia, alimentando il sospetto che anche lui potesse trovarsi ancora nel paese. Questo sospetto si rivelò corretto, portando alla sua cattura nella sua villa a Soiano del Garda. Alle 17:45 di oggi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Brescia. Bozzoli, che aveva tentato di sottrarsi alla giustizia, è stato finalmente preso e sarà ora chiamato a scontare la sua pena per l’omicidio dello zio. La sua cattura segna la fine di una delle fughe più discusse degli ultimi tempi, riportando un senso di giustizia e chiusura per la famiglia di Mario Bozzoli e per la comunità di Marcheno. Resta ora da vedere se emergeranno ulteriori dettagli su come Bozzoli sia riuscito a sfuggire alla cattura per così tanto tempo e se ci siano state eventuali complicità.
La vicenda di Giacomo Bozzoli e l’omicidio di Mario Bozzoli rimarranno per sempre impressi nella memoria collettiva come un tragico esempio di violenza familiare e di giustizia finalmente raggiunta. La cattura di Giacomo pone fine a un capitolo doloroso, ma solleva anche domande sulle dinamiche della sua fuga e sulla capacità delle forze dell’ordine di operare in situazioni così complesse. L’intera comunità attende ora con ansia l’inizio del capitolo finale di questa drammatica storia, con la speranza che possa servire da monito e che porti una qualche forma di pace ai cuori dei colpiti da questa tragedia.