Per i romani dell’epoca era la “regina viarum” per la sua importanza strategica: la via Appia antica collegava, difatti, Roma a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l’Oriente nel mondo. L’Appia è probabilmente la più famosa strada romana di cui siano rimasti i resti. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 312 a.C., per volere del censore Appio Claudio Cieco che decise di ristrutturare e ampliare una strada preesistente che collegava Roma alle colline di Albano. I lavori di costruzione si protrassero fino al 190 a.C., data in cui la via completò il suo percorso fino al porto di Brindisi. Nel 71 a.C. seimila schiavi si ribellarono sotto la guida del celebre Spartaco. Dopo la cattura e la morte dello schiavo, tutti i ribelli vennero a loro volta catturati e crocifissi lungo la strada fino a Pompei. Poi l’Appia fu restaurata e ampliata dagli imperatori Augusto, Vespasiano, Traiano, Adriano, ma con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la strada cadde in disuso per molto tempo, fino a quando Papa Pio VI ordinò il suo restauro e la riportò in attività. Oggi è inserita nel Parco regionale dell’Appia antica ed è uno dei luoghi di passeggio e running preferiti da romani e non. Pur trovandosi nel cuore della capitale è un’oasi di serenità.