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Amore e disoccupazione: il dramma del padre catanese

Si attendono, se ci saranno, le dichiarazioni di Roberto Russo, il 47enne che a San Giovanni la Punta, in provincia di Catania, ha ucciso a coltellate la figlia Laura di 12 anni e ferito in maniera grave un’altra figlia, Marica, 14 anni. Il figlio maggiore, Andrea, 22 anni, ha bloccato il padre dopo una violenta colluttazione insieme al fratello 17enne, nella quale è rimasto anche lui ferito, in modo non preoccupante. Poi lo stesso Russo ha cercato di suicidarsi conficcandosi la lama nell’addome. Il motivo del gesto folle sarebbe la gelosia. Pare, difatti, che fosse rimasto sconvolto dall’abbandono della moglie, andata via da casa alcuni giorni fa. Il dramma sentimentale si era aggiunto a quello professionale: Russo, un paio di anni fa, a causa di esubero di personale, era stato licenziato da un’azienda della grande distribuzione per esubero di personale e non aveva più trovato un impiego, guadagnandosi da vivere come venditore ambulante. Da tempo era in crisi con la moglie, che ha poi deciso di trasferirsi a casa dei suoi genitori. Un raptus figlio della disperazione anche per i conoscenti che lo descrivono come un uomo innamorato dei figli.  



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