Sette nuovi casi di positività al virus West Nile sono stati accertati nel Lazio, confermati dalle analisi condotte presso il laboratorio di virologia dell’Istituto Lazzaro Spallanzani. A comunicarlo è stata la Regione Lazio attraverso una nota ufficiale. L’infezione, che continua a diffondersi nella fascia costiera e nell’entroterra della provincia di Latina e in alcune aree del litorale romano, porta così il totale dei contagi diagnosticati a 28. Di questi, due presentano una sindrome neurologica, mentre cinque sono associati a febbre. La situazione, pur sotto controllo, viene monitorata con grande attenzione, anche per via di un recente decesso che ha coinvolto una paziente ricoverata all’ospedale di Fondi.
La mappa dei Comuni interessati si amplia: in provincia di Latina si segnalano Aprilia, Cisterna, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia, mentre nel territorio della Città metropolitana di Roma, i casi confermati provengono da Anzio e Nettuno. Ad oggi, undici pazienti sono ricoverati in reparti ordinari, ma per altre patologie; tre sono stati dimessi, undici seguono le cure da casa e due si trovano in terapia intensiva. Una distribuzione che conferma la necessità di un’attenta sorveglianza epidemiologica, ma che al tempo stesso evidenzia come solo una piccola parte dei contagi sfoci in forme clinicamente gravi.
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Per far fronte all’emergenza e prevenire ulteriori contagi, la Regione ha stabilito l’estensione del Nucleic Acid Test (NAT) su tutti i donatori di sangue. Si tratta di una misura cautelativa, volta a tutelare la sicurezza trasfusionale, adottata in linea con quanto previsto dalla circolare n. 3363 del 5 febbraio 2025 del Ministero della Salute, e dalla nota del Centro Nazionale Sangue datata 14 maggio 2025. Il piano regionale di sorveglianza sulle arbovirosi, aggiornato per l’anno in corso, prevede infatti un rafforzamento del sistema di allerta e prevenzione nei confronti del virus West Nile, trasmesso dalle zanzare comuni, e quindi potenzialmente più diffuso rispetto ad altri vettori esotici.

L’obiettivo dichiarato è garantire i più alti standard di sicurezza nel campo delle donazioni ematiche. “L’estensione del test sarà operativa su tutto il territorio regionale fino a nuove disposizioni”, si legge nella comunicazione dell’assessorato alla Sanità, che ha confermato anche un monitoraggio continuo dell’andamento epidemiologico. La misura rientra in una strategia più ampia per rafforzare il sistema sanitario regionale in vista dell’aumento estivo dei casi, già previsto dai modelli previsionali del Ministero.


A stemperare i toni è infine intervenuto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “Sul West Nile non dobbiamo creare allarmismo. Con il virus ormai dobbiamo imparare a conviverci. Non è il Covid. Quindi cerchiamo anche di riportare sul giusto binario”, ha dichiarato, sottolineando che “non è arrivato un gruppo di zanzare sceso da una nave e ha colonizzato il territorio”. Piuttosto, ha concluso Rocca, è fondamentale imparare a riconoscere i sintomi e a prevenire con attenzione i fattori di rischio, ricordando che il contagio avviene attraverso le comuni zanzare, e non da insetti esotici o mutazioni particolari.


