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Dramma in montagna: precipita durante una passeggiata, cala la notte. Il padre si accorge che per il figlio non c’è più nulla da fare

Tragica escursione sui monti della Valchiavenna per un uomo di 37 anni di Mariano Comense, morto dopo essere precipitato in un dirupo mentre percorreva con il padre un sentiero in Val Bodengo, in provincia di Sondrio. L’incidente è avvenuto ieri sera e il corpo dell’escursionista è stato recuperato questa mattina. Dalle prime informazioni, sembra che il 37enne ieri fosse uscito per una camminata sui monti con il padre. I due avrebbero dovuto dormire in montagna e rientrare poi nella giornata di oggi.

Erano nella zona del Passo della Crocetta e stavano percorrendo il sentiero in cresta, a circa 2.100 metri di quota, quando il 37enne ha perso l’equilibrio ed è precipitato per circa 150 metri. Stava calando il buio quando è avvenuta la tragedia e il padre del 37enne sarebbe rimasto tutta la notte a vegliare il figlio, senza riuscire a dare l’allarme. Solo questa mattina all’alba, non appena c’è stata luce, l’uomo è sceso a valle per chiamare i soccorsi. (Continua a leggere dopo la foto)


Sono intervenuti l’elisoccorso del 118, i tecnici della VII Delegazione Valtellina-Valchiavenna del Soccorso Alpino e il Soccorso alpino della Guardia di finanza. I soccorritori purtroppo non hanno potuto fare altro che recuperare il corpo senza vita dell’escursionista marianese. (Continua a leggere dopo la foto)

Solo qualche giorno prima un’altra tragedia sulle montagne del Bresciano. Ai Corni di Premassone, sopra Edolo, un 26enne di Romano di Lombardia, Saverio Ghilardi, ha perso la vita precipitando per circa 300 metri. L’incidente si è verificato intorno alle 11,30 di sabato 27 giugno, a quota 3mila metri. Inutile il volo disperato dell’elisoccorso, decollato dall’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. (Continua a leggere dopo la foto)

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La salma del giovane è stata recuperata dal personale del Soccorso Alpino per consentirne il trasferimento a valle. Due storie che dovrebbero sempre ricordarci che purtroppo anche per alpinisti esperti, la montagna può essere fatale e pericolosa. Bisogna sempre avere rispetto, sempre avere paura, ma anche in quel caso, a volte, può succedere l’irreparabile.

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