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“Ho visto la morte in faccia”. Alessandro Borghese, la confessione da brividi. Cosa è successo

Siamo ufficialmente nella fase 2. Il peggio dell’emergenza sanitaria sembra essere passato ma ci sono ancora dei dubbi riguardo vari ambiti. Per esempio quello della ristorazione. Dopo lo stop delle attività imposto dal lockdown, ora i ristoranti hanno riaperto ma ovviamente la situazione è molto complicata. Nel frattempo la crisi ha fatto una strage e anche il futuro, nell’ambito della ristorazione sembra piuttosto complicato. Tanti i ristoranti che in questo periodo non ce l’hanno fatta e sono stati costretti a chiudere. Tanti anche quelli che hanno dovuto licenziare il personale.

Insomma, la situazione non è per nulla facile. E pensare positivo sembra impossibile. A infondere un po’ di ottimismo nei ristoratori ci ha provato Alessandro Borghese che, in un’intervista al settimanale Oggi ha svelato qualcosa di molto personale. Riguardo la ristorazione ha detto: “Ci vorranno almeno due anni per riappropriarci della normalità. Non aspettiamoci che lo Stato risolva il nostro problema. Chi sopravviverà?”. Continua a leggere dopo la foto


E ha aggiunto: “Chi saprà reinventarsi e chi è onesto e sa fare il suo mestiere: gli improvvisati soccomberanno, ci sarà una grossa scrematura”. Un verdetto ben chiaro, che si associa all’invito di usare il più possibile prodotti made in Italy, a sostegno che delle piccole realtà locali”. Durante l’intervista Alessandro Borghese ha parlato anche dei suoi progetti per il futuro e della sua vita privata. Per esempio di quando partirà la nuova stagione di “4 ristoranti” e di cosa è successo durante il lockdown. Continua a leggere dopo la foto


Nell’intervista Alessandro Borghese ha parlato della suocera Renata (mamma della moglie Wilma Oliverio): “Se ho cucinato io? No mia suocera, comanda lei in casa, come è giusto che sia: vivo con cinque donne, lei, mia moglie Wilma, le due nostre figlie, Arizona e Alexandra e la tata”. Poi ha parlato dei gusti alimentari delle figlie: “La piccola promette bene come chef, è quella che sperimenta: si butta e assaggia. Arizona invece è morigerata, come nonna Barbara”. Continua a leggere dopo la foto

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Poi un ricordo indelebile del suo passato. Un ricordo di un momento che gli ha lasciato addosso tanta paura. Era il 1994, Borghese era un cuoco giovanissimo che si era imbarcato sull’Achille lauro e ha provato cosa significhi naufragare: “Questa esperienza mi ha lasciato una grande voglia di vivere, di non perdere tempo. Di godermi ogni attimo come se fosse l’ultimo. Io la morte l’ho vista in faccia, Perciò dico: anche in questo periodo non scoraggiamoci. Rassegniamoci a perdere qualcosa per guadagnarne qualcuna in più”.

“Sono preoccupato”. Alessandro Borghese, il grido di allarme dello chef: “Non ce la posso fare…”

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