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”Aiutatemi”. Lo scherzo in piscina si trasforma in tragedia: quel gavettone mentre prende il sole sul lettino e le urla strazianti. Ecco cosa c’era dentro quel secchio e le terribili conseguenze

  • Italia

 

Ustione al volto e alle vie respiratorie per colpa di un gavettone di cloro lanciato dalla zia. Per questo motivo un 17enne di Torino è ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena. La donna, 52 anni, era convinta di avere in mano un secchio pieno d’acqua trovato a bordo piscina. Il secchio conteneva, appunto, il cloro usato per abbassare il ph della piscina dell’albergo di Bellaria Igea Marina, in provincia di Rimini, dove la famiglia era in vacanza. Il fatto è accaduto ieri, martedì 16 agosto, in tarda mattinata.

”Sono stata io a lanciare quel secchio, ma ero convinta fosse acqua”, ha detto la donna visibilmente scossa che è comunque stata denunciata per lesioni gravi dai carabinieri di Bellaria arrivati sul posto poco dopo l’incidente.

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In base agli accertamenti successivi, sembra che sul contenitore ci fosse una scritta che segnalasse il pericolo: ”Liquido alcalino per abbassare il ph”. Gli effetti del cloro sono stati subito evidenti. Il diciassettenne ha iniziato a urlare e in pochi secondi ha accusato una crisi respiratoria.

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A nulla sono serviti i tentativi del fratello di alleviare il dolore, provando a limitare le ustioni con dell’acqua fresca. Per questo il personale della prima ambulanza che ha raggiunto l’albergo ha chiesto l’intervento dell’elisoccorso, di base a Ravenna.

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La ricostruzione – Il ragazzino stava dormendo su uno dei lettini a bordo piscina. Con zia e nipote c’erano anche alcuni amici. Il liquido lo ha preso in piena faccia. Lui si è svegliato di soprassalto urlando per il dolore e solo in quel momento la donna si è accorta di non aver lanciato dell’acqua ma qualcosa di pericoloso. Il ragazzo è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Bufalini di Cesena dove i medici lo hanno medicato.

Rimane ustionato nell’incubatrice e per questo i genitori lo abbandonano: una storia senza lieto fine

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