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Uccide la madre 69enne, poi la chiamata al 112 e la scena terribile in casa. “La accudiva da 20 anni”

  • Italia

Omicidio a Aidone. Muore Vittoria Malaponti, casalinga di 69 anni, il cui corpo è stato trovato riverso per terra in una pozza di sangue. La drammatica vicenda è avvenuta proprio tra le pareti di casa della vittima, ovvero nel quartiere San Giacomo, nel centro di Aidone, in provincia di Enna. Dopo l’interrogatorio, la terribile scoperta.

Uno scenario terrificante quello palesato agli occhi degli inquirenti non appena entrati in casa della donna. La testa letteralmente fracassata e il corpo in una pozza di sangue. Secondo il medico legale, e alla luce del batticarne e un coltello da cucina trovato sul luogo del delitto, nulla riporterebbe a un gesto volontario da parte della donna.

Aidone omicidio Vittoria Malaponti confessione figlia


Si apre, dunque, una pista d’indagine atta a comprendere chi si celerebbe dietro quel gesto. Scattano gli interrogatori dei familiari, poi la confessione della figlia 47enne, Maria Gozza, che ha sempre accudito la madre da oltre 20 anni, ovvero dal decesso del padre. Scatta l’arresto della donna, con l’accusa di omicidio.

Aidone omicidio Vittoria Malaponti confessione figlia

“Ad uccidere la donna in modo cruento – spiegano gli investigatori – è stata la figlia per motivi riconducibili verosimilmente alla prossima collocazione dell’anziana in una struttura residenziale”. Vittoria soffriva da diverso tempo di una grave malattia invalidante e, stando a quanto riferito dal legale della figlia, una situazione di forte stress avrebbe portato Maria al gesto estremo di uccidere la madre.

Aidone omicidio Vittoria Malaponti confessione figlia
Aidone omicidio Vittoria Malaponti confessione figlia

Tanti i dettagli in merito alla tragedia da chiarire, poi le parole del legale di Gozza: “Appena si è diffusa la notizia ho ricevuto tante telefonate da pazienti della signora Gozza, che hanno testimoniato la sua abnegazione e la disponibilità al lavoro. In tanti mi hanno chiesto se possono andare a trovare la signora in carcere”, ha affermato Carmelo Lombardo del foro di Caltanissetta.


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