E’ partita. “Oggi mettiamo un punto ma il traguardo lo vedremo solo a Genova“, ha affermato il numero uno della Protezione civile, Franco Gabrielli. “Per il parbuckling avevo detto che avevamo vinto il gran premio della montagna più difficile – ha sottolineato – oggi siamo davanti alla scritta “ultimo chilometro” e dobbiamo ancora percorrerlo. Solo quando saremo a Genova canteremo vittoria”. “E poi… non bisognerà spegnere i riflettori. Questo è un pezzo d’Italia, un pezzo di mondo. Credo comunque – ha concluso – che questa operazione sia anche uno spot per il Paese”. L’ultimo viaggio della Concordia, verso la rottamazione: centonovanta miglia, trecentosettanta chilometri percorsi al rallentatore, due miglia e mezzo come velocità (si fa per dire) di crociera. Concordia è un gigante di complessità e di rischi. La sfida è enorme non soltanto per gli ingegneri, ma anche per l’armatore che ha bisogno di un attracco perfetto a Genova per questioni di mercato e di immagine, per risalire dal punto più basso in cui è precipitato dopo l’inchino di Schettino al Giglio e il naufragio di quella notte del 13 gennaio 2012 costato 32 morti, centinaia di feriti e ricordi così drammatici che continuano a somigliare a un lungo incubo. L’isola festeggerà la liberazione dal Mostro, ma intanto, mentre pendono sul suo capo accuse gravissime per il naufragio in cui morirono trentadue persone, anche Francesco Schettino trova tempo e modo di festeggiare. A Forio, sull’isola di Ischia, è stato il fotografatissimo ospite di un white party organizzato nella villa dell’editore napoletano Pietro Graus. Un caso? I ben informati parlano di un libro di memorie in cui il Capitano vorrebbe raccontare la sua verità…