Avete presente i cassonetti gialli per la raccolta degli abiti usati? Ce ne sono in ogni città e ognuno di noi, almeno una volta, lo avrà utilizzato con l’intenzione di donare a chi ne ha più bisogno. Con la solidarietà, invece, questi punti di raccolta hanno davvero poco a che fare: dietro c’è un business milionario. Nel corso degli anni sono state diverse le inchieste giornalistiche prodotte allo scopo di svelare il vaso di Pandora e dare una risposta a chi, ingenuamente, pensa di fare un’opera buona.
Più che come ‘regalo’ infatti, i vestiti sono trattati come prodotto da monetizzare. Ama, l’azienda che cura la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Roma città, raccontava al Foglio come: “Nel corso del 2022 sono state raccolte oltre 6.600 tonnellate di indumenti usati e dalla valorizzazione di questi materiali l’azienda negli ultimi 3 anni ha realizzato fatturati per circa 5 milioni e 425 mila euro”.
Ecco dove finiscono gli abiti gettati nei cassonetti gialli
Gli abiti usati, insomma, sono una miniera d’oro a costo zero che fa gola a molti. Il procedimento è il seguente capi messi meglio “sono avviati alla commercializzazione e alla vendita” (60%), ovvero si potranno ritrovare sulle bancarelle dei mercati e nei negozi vintage. Gli altri vengono smaltiti (5%) oppure ne viene recuperato il materiale (35%)”.
Del caso si era occupato anche Milano Today, che ina una sua inchiesta scriveva: “Per capire se la filiera degli abiti di seconda mano si limiti a questo abbiamo inserito un Gps in una giacca, poi abbandonata in uno degli oltre 400 cassonetti milanesi. Tappa dopo tappa, l’abbiamo seguita per oltre 4 mesi, in un viaggio che da Milano porta alla cosiddetta Terra dei Fuochi”.
I vestiti usati, insomma, vengono inseriti di nuovo all’interno di un ciclo di mercato: si compra, si rivende, si ricompra, spesso sulle bancherelle dei mercati sotto l’insegna delle offerte. Si legge ancora su Milano Today: “Perché ’abito si sfrutta fin dove è possibile farlo perché il business dei vestiti usati genera utili milionari. E a guadagnarci sono soggetti ben lontani da qualunque intento solidaristico”.