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Vittorio Cecchi Gori, a una settimana dall’arresto arriva la decisione dei giudici

Lo scorso 28 febbraio l’imprenditore, produttore cinematografico ed ex presidente della Fiorentina calcio, Vittorio Cecchi Gori, è stato arrestato per un cumulo di pena pari ad 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di reclusione. L’uomo era stato trasferito nel carcere di Rebibbia. La notizia di oggi fa tornare un po’ di sereno in lui, visto che gli sono stati concessi i domiciliari per le sue condizioni di salute, definite critiche. Quindi, sconterà gli anni all’interno della sua abitazione grazie al lavoro dei suoi avvocati.

La richiesta dei legali di Cecchi Gori è stata accolta dal Tribunale. L’ex moglie Rita Rusic, che ha partecipato al ‘Grande Fratello Vip’, era scesa in campo per difenderlo ed aveva invitato chi di dovere a valutare attentamente il caso dell’uomo. Ricordiamo che l’ex patron viola è affetto da gravi patologie ed è malato ormai da tanto tempo. Nei giorni scorsi era infatti stato trasferito nuovamente d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma, dove si trova ancora adesso. (Continua dopo la foto)


Intervenuta all’agenzia di stampa giornalistica Adnkronos, l’avvocatessa Paola Balducci ha commentato così la decisione di sottoporre l’assistito agli arresti domiciliari: “Siamo soddisfatti ed un ringraziamento va alla Magistratura di sorveglianza che, pur in un momento di emergenza a causa del coronavirus, è intervenuta con tempestività”. Ed oltre alla vicinanza da parte dei suoi familiari, Vittorio ha contato anche sul supporto di alcuni vip. (Continua dopo la foto)

Infatti, è stato soprattutto il mondo cinematografico a sostenerlo con maggior forza. In particolare, una lettera aperta di Pupi Avati, sottoscritta da altri registi e personalità del mondo dello spettacolo, avevano chiesto una giusta pena nei confronti di Cecchi Gori. E così è stato, visto che i suoi difensori sono riusciti almeno ad evitargli la galera. Diverse le accuse contestate al 78enne soprattutto in ambito finanziario, tra cui la bancarotta fraudolenta. (Continua dopo la foto)

Nel luglio del 2011 Cecchi Gori era finiti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta nell’ambito delle indagini sul fallimento della Finmavi e di altre società del gruppo. Era il 29 ottobre del 2002 quando, per il fallimento della Fiorentina, a Cecchi Gori venne notificata un’ordinanza di custodia cautelare con una accusa analoga, quella di bancarotta fraudolenta. L’arresto per il caso Safine risale al 3 giugno del 2008.

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