Erano oltre trentamila gli studenti collegati in streaming da mille scuole di tutta Italia per seguire gli eventi di Milano, Trieste, Cagliari e Matera in cui, alla presenza del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è stato lanciato il progetto promosso da Parole O_Stili (una communiti composta da 300 tra comunicatori, docenti, manager e politici per contrastare l’ostilità dei linguaggi dei media in rete). Durante ”Condivido – Il Manifesto della comunicazione non ostile nelle scuole”, questo il nome dell’evento, non tutto è filato liscio, anzi. Ed è stato proprio il linguaggio di uno dei protagonisti a finire su tutti i giornali. Sì, perché le parole pronunciate da Paolo Ruffini hanno letteralmente fatto infuriare i professori di una scuola di Trieste. Il ”la” per iniziare lo show è stato un ragazzo che, salendo sul palco, ha detto una parolaccia. ”Non fatemi dire parolacce — ha attaccato l’attore —, perché ci sono questi signori in giacca e cravatta che non vogliono dica parolacce, ma mi sembra assurdo non dirle, perché voi le dite e mettere una distanza tra me e voi mi sembra una stronzata”. (Continua a leggere dopo la foto)
E ancora: ”Chiedo scusa alla suora, al preside e alle istituzioni, al ministro, a tutti, ma fatemi dire le parolacce. Fatemele dire. Posso dire un’altra cosa? La volgarità non è dire cazzo, ma la violenza. È più volgare uno schiaffo che non dire vaffan….”. Troppe parolacce. E così i professori della scuola di Trieste hanno deciso si staccare lo streaming dell’evento e di rimandare gli alunni in classe. La polemica è corsa soprattutto in Rete. Sotto la diretta streaming, veicolata tramite youtube, è comparso il messaggio di sdegno di un’altra scuola in provincia di Brescia. (Continua a leggere dopo le foto)
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Tra l’altro, durante la diretta, sul palco è stato intervistato un ragazzo che ha apertamente affermato: “I gay mi danno fastidio”. Paolo Ruffini, sulla sua pagina Facebook, ha risposto a chi lo accusava di un linguaggio troppo licenzioso: “È paradossale che mentre c’è un ragazzo egiziano che dice che vuole picchiare i gay perché gli sembrano strani, il problema sono io che dico le parolacce. Sono felice che alla fine anche le istituzioni, la Ministra per prima abbia apprezzato l’iniziativa. È stata una mattinata in cui abbiamo imparato molto, senza andare a scuola”. Ruffini è stato ”bravo” anche se, quando diceva parolacce, ”io mi tappavo le orecchie”, ha detto infatti il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, in un passaggio del suo intervento a Milano, all’Unicredit Pavillon.