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“Stavolta ho paura”. Sophia Loren non lo nasconde: “Dispiace ma è così”

Nelle prossime settimane, il 13 novembre per la precisione, arriverà su Netflix il film che vedrà nuovamente Sophia Loren come protagonista, si tratta de “La vita davanti a sé”. Ambientato a Bari, il film racconta la storia di Madame Rosa (interpretata da Sophia Loren), un’anziana ebrea ed ex prostituta che per sopravvivere negli ultimi anni della sua vita ospita nel suo piccolo appartamento una sorta di asilo per bambini in difficoltá.

Riluttante, accetta di prendersi carico di un turbolento dodicenne di strada di origini senegalesi, di nome Momò, che l’ha appena derubata. I due sono diversi in tutto: età, etnia e religione. Per questo all’inizio la loro relazione è molto conflittuale, ma ben presto si trasformerà in un’inaspettata e profonda amicizia, quando, nonostante tutto, si renderanno conto di essere anime affini, legate da un destino comune che cambierà le loro vite per sempre. Continua dopo la foto


Parlando della chiusura di cinema e teatri per contenere i contagi, Loren ha aggiunto: “Cinema e teatro sono rifugi in cui ci possiamo ritrovare e capirci meglio. Ma la salute è anche molto importante. Anche la salute emotiva è importante. Dispiace, dispiace, dispiace la chiusura dei cinema e dei teatri ma uno cosa può fare?”. Poi Sophia Loren ha continuato a parlare con i giornalisti con il solito piglio. Continua dopo la foto


L’attrice premio Oscar, rispondendo ad una domanda, ha anche commentato il nuovo attentato di Nizza: “È stata una cosa orrenda. Bisogna assolutamente avere un certo tipo di tolleranza su tutto, perché la vita non può essere così”. Quindi ha concluso con una considerazione sul Covid. “Io sono per seguire le leggi, io non esco, io ho paura di tutto. Farei molta attenzione a fare cose che sono vietate. La connection fra la gente è importante ma fino ad un certo punto”. Continua dopo la foto


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Molti dei suoi colleghi, al contrario, hanno espresso il loro dissenso dinanzi all’ennesima scelta che in questa situazione d’emergenza penalizza ancora una volta il settore culturale, non considerato come “un’industria” che a tutti gli effetti porta a lavoro a migliaia di persone. Da giorni, infatti, molti volti noti dello spettacolo hanno messo in atto una campagna, sui social, con la quale hanno cercato di sensibilizzare il Ministro della Cultura e anche il Presidente del Consiglio.

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