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“Morto Pietro…”. A sette anni dalla scomparsa di Taricone le parole di Kasia Smutniak, l’attrice che per anni è stata la sua compagna

 

Da quel maledetti giorno di sette anni fa quando il compagno Pietro Taricone persa la vita per Kasia Smutniak è cambiato tutto. Un dolore impossibile da cancellare ma che ha dovuto affrontare e che racconta in una intervista al Corriere della Sera. Dal rapporto coi figli, a quello con la solitudine alla morte di Pietro Taricone. “Ho tanti amici ma sono una sociopatica, sempre di più. Ho trovato il piacere di stare bene con me stessa – dice – ho imparato a viaggiare da sola, a vivere delle esperienze da sola, anche da madre. Credo sia importante. Per esempio, viaggiando sola ho imparato tanto su me stessa”. Diventare genitore, di solito, regala un nuovo punto di vista su tutto: “Ti capovolge il mondo, altro che punto di vista. È una cosa bellissima. Ma lì è un altro discorso: il senso vero della vita e bla bla bla, sembrano tutte banalità”. Poi riprende: “Quando ho partorito la prima figlia e me l’hanno portata in braccio ho avuto una sensazione fortissima: ho iniziato a pensare che da quel momento la mia storia sarebbe stata in funzione della sua, era una cosa nuova per me. L’idea del “per sempre” mi spaventa, invece lì non ne scappi”. (Continua dopo la foto)


Dieci anni dopo, nel 2014, è nato il secondo bambino: “Nel frattempo tutto era cambiato, sono cambiata e tanto io, come donna”.A stare sola ha imparato «perché mi è capitato: ho dovuto farlo, ho dovuto capire come non avere sul groppone la mia vita ma farmela piacere”. Ma quando le chiedi se si riferisce alla morte di Pietro Taricone, allora suo compagno, all’inizio si trattiene: “Quello è stato uno dei momenti, non l’unico. Ho iniziato a lavorare a 15 anni e sono andata via da casa a 18: lì ho dovuto imparare”. E così, quando oggi parte per i suoi viaggi, lo fa senza sensi di colpa: “I miei figli sono tranquilli perché per loro è sempre stato così… siamo tutti un po’ zingari, poco attaccati alle cose, ai doveri. Ogni tanto, staccarmi da tutti mi piace”. (Continua dopo le foto)

 

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Tra le sue mete più frequenti c’è il Nepal. In una zona tra le meno semplici da raggiungere (5 giorni di viaggio tra aerei, auto e ultimo tratto a piedi), con la sua Pietro Taricone onlus, sta lavorando per ampliare la scuola che ha già costruito. “Quello era un posto dove abbiamo fatto un viaggio importante, con Pietro. Eravamo rimasti per un bel po’, conosciuto persone con cui siamo rimasti in contatto. Io credo nelle cose che accadono perché devono accadere ed è successo. Sono partita con questo progetto — prosegue — perché avevo la grande necessità di fare qualcosa, di dare un senso… oggi non è più così e mi rendo conto di quanto fosse sbagliato, perché non basta partire con il cuore aperto e voler fare qualcosa, non basta minimamente… Però ho avuto la fortuna di ritornare qualcosa di tutto quello che ho ricevuto da questo posto, un posto che può sembrare molto lontano ma che per me non lo è”. E ribadisce: “Non credo nelle coincidenze: le cose capitano per qualche motivo. Mi sono chiesta tante volte, quando stavo là al freddo, da sola: cosa cavolo sto facendo. Ma alla fine le risposte arrivavano sempre”.

Sono già passati 5 anni dalla morte di Piero Tarricone e lei, la bella Kasia Smutniak, confessa: “Solo così riesco a vincere il dolore…”

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