Celebre influencer muore in diretta streaming. Sotto choc i tantissimi fan collegati in quel momento con il loro idolo. La vittima aveva solo 24 anni, ma nonostante la giovane età era già una celebrità del web. Un personaggio spesso discusso per i contenuti che proponeva on line. Ed è proprio durante una delle sue interminabili dirette che la giovane è deceduta. Subito dopo la scoperta choc dei medici.
Orrore in diretta social. È successo tutto nel corso di una trasmissione che andava avanti da ore. La notizia adesso sta facendo il giro del mondo, perché è veramente terribile e triste al tempo stesso. Sono tantissimi i media che si stanno occupando di questa tragedia. E già si parla di un caso emblematico degli usi distorti del web. Altri invece si domandano se si poteva scongiurare questo epilogo.
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“È morta in diretta social”. Choc per la famosa e discussa streamer 24enne, fan inorriditi
La streamer Pan Xiaoting è morta in diretta mentre stava compiendo una delle prove estreme che l’avevano resa celebre in tutta la Cina. La sfida consisteva nel mangiare per ore qualsiasi tipo di cibo a favore del pubblico “social”. Questa pratica, come riporta Il Giornale, ha anche un nome: “mukbang”.
La streamer cinese sarebbe morta a causa di una sospetta lacerazione allo stomaco provocata dall’assunzione di circa dieci chili di cibo: “I risultati dell’autopsia hanno rivelato che lo stomaco della donna era gravemente deformato e pieno di cibo non digerito, il che suggerisce che potrebbe essere scoppiato, causando la fuoriuscita di succhi gastrici e cibo nell’addome“, riporta il Daily Mail.
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Al momento del decesso, secondo quanto rivelato dai giornali locali, Xiaoting pesava circa 300 chili e pochi giorni prima della sua tragica morte era stata ricoverata in ospedale proprio per problemi gastrici. Da semplice cameriera, la 24enne aveva trasformato la sua passione per il cibo in un vero e proprio lavoro registrando video di mukbang, che venivano visualizzati da migliaia di persone e le consentivano di guadagnare centinaia di dollari.
Del caso si è occupata anche la famosa testata italiana di cucina, Il Gambero Rosso: “L’unica speranza che queste follie possano diventare parte minoritaria del web risiede nell’educazione alimentare, nell’aumentare la consapevolezza e anche la libertà dei cittadini sia rispetto alla conoscenza che rispetto agli effetti del cibo”.
