“Lei si è spogliata. Poi mi ha chiesto di fare altrettanto”, racconta Giulio (nome di fantasia). Non si sta parlando di un incontro reale ma di un incontro sul web. Ci sono decine di social network (primo fra tutti “Facebook”) ed alcuni nascono con l’obiettivo di favorire nuove conoscenze fra gli utenti. Su questi siti ci sono alcuni profili di donne disinibite che adottano sempre la stessa truffa: trovare un uomo disposto a spogliarsi di fronte ad una web-cam e registrare il tutto. È l’inizio di un’inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera. “Mi sono spogliato”. E dopo cinque minuti mi è tornato indietro il mio video, era stato registrato tutto e si vedeva il mio viso ed io nudo», Giulio viene minacciato. “Mi ha mandato l’elenco dei contatti dei miei parenti, preso da Facebook. E mi ha chiesto di offrirle una somma perché cancellasse il video». Bernardino Ponzo – vicequestore aggiunto della Polizia postale – sconsiglia di pagare: «Se si paga, si rischia di essere sottoposti ad ulteriori richieste di denaro”. Le truffe provengono da paesi esteri: fra i principali il Marocco.
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