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“Vi presento il mio gatto”, poi lo scaraventa a terra. Politico costretto a dimettersi: è successo durante una videoconferenza. Ecco perché lo ha fatto

È finito nei guati per aver maltrattato un animale indifeso. È quanto ha fatto Chris Platzer, membro della commissione di pianificazione economica della città di Vallejo, in California, che è stato costretto a dimettersi dopo che il suo gesto – avvenuto in diretta durante una videoconferenza su Zoom con alcuni colleghi – è diventato virale in Rete. L’uomo infatti ha preso in braccio il suo gatto per farlo vedere agli altri partecipanti alla videochiamata e poi lo ha letteralmente lanciato fuori dall’inquadratura.

Nel video pubblicato online si vede la riunione della commissione del 20 aprile scorso: sono presenti sei persone che discutono tra loro, tra cui anche Platzer. Ad un certo punto gli viene data la parola e lui, evidentemente seccato da qualcosa, interviene dicendo: “Prima di tutto mi piacerebbe presentarvi il mio gatto” e lo si vede prendere in braccio il micio, avvicinarlo alla webcam per mostrarlo bene ai colleghi e poi scagliarlo letteralmente con entrambe le braccia fuori dall’inquadratura. (Continua a leggere dopo la foto)


Non solo, poco prima durante lo stesso collegamento, era stato visto bere quella che sembrava essere una birra e sproloquiare sempre rivolto all’indirizzo del gatto. Per questo si sono scatenate forti polemiche, oltretutto proprio la California è tra i principali promotori di politiche a favore dell’ambiente e degli animali, e così l’uomo è stato costretto a dimettersi e scusarsi. (Continua a leggere dopo la foto)


“Nella riunione su Zoom non mi sono comportato in modo adeguato a un commissario responsabile della pianificazione e mi scuso per qualsiasi danno che posso aver inflitto – ha scritto Platzer nella sua lettera di dimissioni -. Ho sempre pensato che servire Vallejo da volontario fosse onorevole perché la città se lo merita. (Continua a leggere dopo la foto)

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Viviamo tutti in tempi incerti e io, come molti di voi, mi sto adattando a una nuova normalità”. Insomma, niente di così grave da giustificare le dimissioni. Tuttavia ora dovrà recarsi un altro impegno e in questo caso c’è da dirlo: tutta colpa del gatto.

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