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“Pure questa volta non è buona!”. L’anguria perfetta? Ecco come scegliere la ‘regina dell’estate’ senza rischiare fregature. Basta seguire questi piccoli consigli per non rimanere delusi

 

Il week end appena trascorso ha dato le prime indicazioni. Ci saranno code ai caselli autostradali, il calcio mercato sarà quanto mai ricco e la temperatura sarà destinata a salire molto. Sarà un’estate torrida in cui l’unica incognita sembra essere i nomi che i metereologi daranno agli anticicloni che si abbatteranno sulla Penisola. Quindi preparata condizionatori e scorte di ghiaccio. Cibi leggeri e rinfrescanti, tipo l’anguria. Povera di calorie, ricca di acqua e vitamine, l’anguria è un toccasana nei giorni di calura estiva. Ma come scegliere una buona anguria? Per evitare di comperarle “troppo mature” vi diamo alcune dritte per sceglierli al meglio. “La prima cosa da osservare – spiega Coldiretti Lombardia – è il picciolo: se è secco significa che il prodotto è vecchio, perché raccolto da almeno quindici giorni. Se, invece, dal picciolo esce un liquido arancione, vuol dire che il cocomero è buono, ricco di zucchero e quindi dolce”. Le angurie devono poi essere ovali, con una superficie liscia e striata di verde chiaro. (Continua dopo la foto)


Meglio evitare quelle che hanno una forma simile a una pera o che presentano ammaccature sulla buccia. Uno dei metodi più conosciuti per il “test del cocomero” è di picchiettarlo all’esterno per sentire il suono che restituisce. Ma in realtà questa è la tecnica più difficile: solo gli intenditori, infatti, riescono a distinguere il rumore sordo che fanno le angurie rotte all’interno, da quello secco tipico di quelle intatte. Infine, “se ci troviamo di fronte a fette già pronte la scelta dovrà cadere su quelle dal tipico colore rosso e con i semi neri”. (Continua dopo le foto)

 

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Bandite quelle con i semi bianchi e la buccia più spessa di un centimetro e mezzo perché ancora acerbe. Insomma, avete capito, bene. Se sì condividete l’articolo, oppure andate liberamente a mostrare la vostra nuova sapienza sulle cucurbitacee al mercato del quartiere.

“Mio Dio, cosa c’è in quella bottiglietta?”. Fa bere alla figlia un succo di frutta appena comprato al supermercato ma si accorge subito che qualcosa non va


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