”Basta guerra”. Dopo quasi due anni dalla separazione Raoul Bova parla a Vanity Fair della sua vita privata, rivolgendosi in particolare all’ex suocera, Annamaria Bernardini De Pace, noto avvocato divorzista e firma de “Il Giornale”, che dopo l’ufficializzazione della relazione tra Bova e la giovane Rocio Munoz, aveva scritto una lettera al veleno intitolata “Caro genero degenerato, vai e non tornare”.
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L’attore, per la prima volta dopo la rottura con la moglie, risponde agli attacchi sfogandosi sulle pagine della rivista: ”Sono il bersaglio di una campagna. Il traditore che merita la gogna. Finora non avevo mai reagito per non peggiorare le cose, ma alla fine ho capito che in realtà le peggioro stando zitto. Perché chi è mosso dal rancore non si ferma, più incassi e più attacca. E io devo proteggere i miei figli da questa guerra. Per questo parlo. Per dire: vi prego, basta con questa guerra che fa solo del male. La lettera aperta al ‘genero degenerato’ mi ha profondamente ferito. Ma pazienza per me. Il problema è che tutta questa situazione fa star male i miei figli, i suoi nipoti. Come deve sentirsi, un ragazzino, nel leggere che il suo papà è un traditore superficiale, che non si è fatto nessuno scrupolo a scaricare la mamma per una ventenne? Le cose non sono andate per niente così, ma lui come fa a capirlo? Se fosse stato possibile risparmiare loro quello che stanno vivendo, lo avrei fatto. Perché un divorzio è un dolore per tutti, e in particolar modo per i bambini. Ma perché aggiungere altra sofferenza? Vedo i figli di tanti separati, anche celebri, che sono sereni, escono tranquillamente con la nuova compagna del padre o il nuovo compagno della madre. Non poteva succedere anche a noi? A chi fanno bene gli articoli che mettono in cattiva luce me e la mia compagna? A nessuno”.
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