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Racchettoni, ombrelloni e… Tutte le regole in spiaggia: quelle vere e quelle false

 

Sfatati i miti da spiaggia. Una ricerca effettuata da Rachel C. Vreeman e Aaron E. Carroll dell’Indiana University School of Medicine ha definitivamente abbattuto una serie di regole e abitudini che ci accompagnano da quando siamo bambini per quanto riguarda la vacanza al mare. Ad esempio la puntura della medusa: i tentacoli provocano bruciore e la prima cosa da fare è uscire dall’acqua e mettere sulla ferita un composto acido come l’aceto per disattivare le nematocisti. Al contrario non va messa la pipì poiché l’urina ha un PH diverso da quello dell’aceto e, come l’acqua, può agevolare le nematocisti. Ancora: non è vero che non si può fare il bagno dopo mangiato: al massimo si può avvertire un leggero crampo, ma di certo non si annega.

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Ecco, invece, le regole autentiche da rispettare Vediamo le regole da rispettare: le spiagge sono beni demaniali e il loro utilizzo è consentito a tutti. I gestori hanno in concessione i servizi della spiaggia che solo in rari casi possono prevedere un biglietto di ingresso a pagamento. La battigia è esclusa dalla concessione e tutti hanno il diritto di accedervi gratis e per la via più breve. In nessun modo può essere vietato fermarsi nella battigia (ovvero a 5-10 metri dall’acqua) per brevi periodi, ma non si può installare nulla ad uso proprio, perché comunque l’accesso al mare deve essere lasciato libero, come il passeggio. In spiaggia è vietato, salvo eccezioni, giocare a pallone, a racchettoni o altri giochi che possano disturbare gli altri bagnanti. Quindi è vietato anche ascoltare la musica ad alto volume e fare chiasso. Salvo specifiche indicazioni è vietato portare animali in spiaggia. Solitamente viene consentito la mattina presto, nelle spiagge libere, tenuti con il guinsaglio e con divieto assoluto di fare i bisogni. È vietato, ovviamente, lasciare rifiuti sulla spiaggia. Portarli via e deporli negli appositi contenitori differenziati.


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