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Nancy Brilli contro il Vaticano: ‘’La chirurgia estetica non è un burqa di carne’’

“Le donne cercano di omologarsi per essere accettate. Non capisco perché demonizzare se uno non si sente a suo agio e poi dopo l’operazione sta meglio. Se si tratta di diventare come si desidera e non di seguire uno standard imposto dall’esterno”. Con queste parole l’attrice Nancy Brilli, compagna di un chirugo plastico, risponde al documento preparatorio del Pontificio consiglio della Cultura nel quale le operazioni estetiche vengono definite “burqa di carne”. “Sono molto coinvolta, stando insieme a chirurgo plastico che si occupa prevalentemente di ricostruzione post-cancro”, ha detto Brilli. “Definire la questa chirurgia ‘nuovo burqa’ dipende dal fatto che le donne cercano molto spesso di omologarsi a un modello per essere accettate. Se uno altera la fisionomia con cui viene al mondo nella quale si sente a disagio, invece, non capisco perché debba essere demonizzato e criticato: se sta meglio, dov’è il danno?”. Alla conferenza stampa di presentazione dell’assemblea plenaria del Pontificio consiglio della Cultura dedicato alle “Culture femminili: uguaglianza e differenza” , in cui Nancy Brilli sarà la testimonial, l’attrice si è rivolta direttamente al cardinal Gianfranco Ravasi – il responsabile del Pontificio consiglio della Cultura per il Vaticano e promotore dell’iniziativa sulle donne – il quale secondo i giornalisti presenti ha manifestato un lieve imbarazzo per la dicitura “burqa di carne” e ha comunque commentato il ricorso alla chirurgia estetica come “un aspetto interessante” della cultura contemporanea.



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