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Ermione, la femminista “dolce” che chiede aiuto agli uomini

Emma Watson ha presentato la campagna delle Nazioni Unite denominata HeForShe. L’organizzazione internazionale cerca testimonial uomini per la campagna a favore delle donne. Lo spirito dell’iniziativa è trovare 100mila uomini e ragazzi pronti a impegnarsi nella lotta per raggiungere la parità di genere. L’attrice cresciuta e diventata famosa con i sette Harry Potter ha raccontato come è diventata femminista e ha ricevuto una standing ovation alla fine del discorso. La star di Harry Potter è intervenuta disinvoltamente per 15 minuti senza guardare i suoi appunti. Ecco una sintesi del discorso: “Femminismo è diventata una parola impopolare. Le donne si rifiutano di identificarsi come femministe. Hanno paura di apparire troppo forti, troppo aggressive, isolanti e anti-uomini, persino non attraenti. Perché è diventata una parola tanto scomoda?”. Continua Emma: “Provengo dalla Gran Bretagna e penso che sia giusto che io sia pagata tanto quanto le mie controparti maschili; penso che sia giusto che io sia in grado di prendere delle decisioni che riguardano il mio corpo; penso che sia giusto che le donne mi rappresentino in politica in quelle decisioni che influenzeranno la mia vita; penso che sia giusto che socialmente mi sia garantito lo stesso rispetto che è garantito agli uomini. Ma sfortunatamente, posso dire che non c’è neanche una nazione al mondo in cui le donne possono aspettarsi di ricevere questi diritti. Nessuna nazione al mondo può dire di aver raggiunto la parità dei sessi. Considero questi diritti dei diritti umani”. 


“Come possiamo influire sul cambiamento nel mondo quando solo la metà di esso è invitato o si sente benvenuto a partecipare alla conversazione?”  La parità dei sessi è anche un problemi degli uomini. Sì, perché si parla meno spesso di uomini imprigionati dagli stereotipi di genere ma lo sono anche loro. E appena si libereranno la situazione migliorerà anche per le donne.“Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono controllare, le donne non dovranno essere controllate. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti. È tempo di concepire il genere su uno spettro, e non come due serie di valori opposti. Se smettiamo di definirci l’un l’altro in base a cosa non siamo, e cominciamo a definire noi stessi in base a chi siamo, possiamo essere tutti più liberi. Ed è di questo che si occupa He For She. Di libertà. Voglio che gli uomini prendano su di sé questo impegno, così che le loro sorelle, madri e figlie possano essere libere dai pregiudizi, ma anche perché anche i loro figli possano avere il permesso di essere vulnerabili e umani. Rivendichiamo quelle parti di loro che hanno abbandonato e così facendo permettere loro di essere una versione più vera e più completa di loro stessi”.

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