I metodi di avventori e truffatori si fanno, di giorno in giorno, sempre più sofisticati e sempre più al passo con i tempi. Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio del Crif, organo che offre soluzioni informative, software e servizi consulenziali per supportare banche, società finanziarie, assicurazioni e singoli individui, offre un quadro quanto mai catastrofico delle frodi creditizie in Italia. Nel 2014 i casi di frode creditizia mediante furto di identità o dei dati sensibili sono stati 25.500, con una perdita stimata di 171 milioni di euro.
Un quadro che va peggiorando di giorno in giorno e che grazie all’avanzare della tecnologia, non cessa la propria attività.
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L’attività criminale infatti non cessa la sua attività e milioni di utenti si trova, molto spesso, da sola alla mercé degli avventori. Nuovi sistemi vengono sperimentati per derubare ignari utenti che usano il bancomat per prelevare i propri risparmi.
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Qualche giorno fa era arrivata la notizia di alcuni arresti ai danni di avventori che usavano la tecnica della “forchetta” per derubare i clienti che si servivano dell’Atm. La tecnica era abbastanza semplice: inserire una forchetta che tratteneva le banconote in uscita e una volta vista allontanata la vittima, con un grimaldello, recuperavano le somme di denaro e scappavano con il bottino. Oggi invece la notizia della scoperta di una nuova tecnica, che avrebbe già truffato decine di persone.
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Due cittadini bulgari, di 35 e 41, avevano escogitato un metodo assolutamente rivoluzionario e tecnologico per truffare i clienti di un Atm di un istituto di credito di via Cola di Rienzo, a Roma. Microcamera piazzata sulla tastiera dove i clienti digitano il pin della carta e uno Skimmer, un lettore della banda magnetica delle carte di credito, posizionato direttamente nella feritoia dove si inseriscono le carte di credito. La strumentazione era stata inserita e posizionata, in modo da non far notare a nessuno la propria presenza e il trucchetto sembrava anche funzionare. I carabinieri, accortisi della manomissione allo sportello, avrebbe quindi atteso che i due avventori tornassero a ritirare la strumentazione usata per il furto dei dati sensibili. Una volta arrivati davanti l’Atm, i due uomini sono stati bloccati e arrestati; in serata sono stati trasferiti nel carcere di Regina Coeli.