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Cosa fare in caso di terremoto? Ecco la guida – per nulla banale – che spiega come proteggersi (ed evitare di farsi prendere dal panico) durante la catastrofe

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La tragedia vissuta questa notte da maggior parte del Centro Italia è solo l’ultima in ordine cronologico. L’Italia, come spiegato più volte dagli esperti, è un paese ad alto rischio sismico, e come scritto anche nel Vademecum della Protezione Civile Italiana, l’unica arma a nostra disposizione è la prevenzione che comprende: “fare una completa classificazione sismica dei Comuni; costruire seguendo precise norme tecniche antisismiche; adottare comportamenti corretti e realizzare piani di emergenza comunali necessari per organizzare un tempestivo soccorso alla popolazione colpita”.

Solo durante il XX secolo la nostra penisola, da nord a sud, è stata colpita più volte da violenti sciami sismici e numerosi sono stati i casi in cui la violenza ha portato alla distruzione di ampie zone e ampie città, nonché la morte di migliaia di persone.

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Potremmo solo ricordare il terremoto del 28 dicembre 1908 tra Reggio Calabria e Messina con una potenza di 7.2 di magnitudo, oppure quello dell’Irpinia del 23 novembre 1980 con una magnitudo di 6.9, oppure ancora quello del 6 aprile 2009 con magnitudo di 6.3.

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Ma la vera domanda che adesso sorge spontanea è “Cosa fare durante un terremoto?”. Provando a rispondere a questa domanda possiamo prendere in considerazione la guida diramata sul proprio sito dalla Protezione Civile, che aiuta i cittadini che abitano in zone ad alto rischio sismico, sia prima che durante che dopo la scossa di terremoto. Prima di un eventuale scossa:

-INFORMATI SULLA CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL COMUNE IN CUI RISIEDI: Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali misure sono previste in caso di emergenza.

-INFORMATI SU DOVE SI TROVANO E SU COME SI CHIUDONO I RUBINETTI DI GAS, ACQUA E GLI INTERRUTTORI DELLA LUCE: Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto.

-EVITA DI TENERE GLI OGGETTI PESANTI SU MENSOLE E SCAFFALI PARTICOLARMENTE ALTI: Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso.

-TIENI IN CASA UNA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO: una torcia elettrica, una radio a pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove sono riposti.

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Durante la scossa invece la Protezione Civile invita il cittadino a tenere i seguenti comportamenti:

-SE SEI IN LUOGO CHIUSO CERCA RIPARO NEL VANO DI UNA PORTA: inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave perché ti può proteggere da eventuali crolli.

-RIPARATI SOTTO UN TAVOLO: È pericoloso stare vicino a mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso.

-NON PRECIPITARTI VERSO LE SCALE E NON USARE L’ASCENSORE: Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire.

-SE SEI IN AUTO, NON SOSTARE IN PROSSIMITÀ DI PONTI, DI TERRENI FRANOSI O DI SPIAGGE: Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami.

-SE SEI ALL’APERTO, ALLONTANATI DA COSTRUZIONI E LINEE ELETTRICHE: Potrebbero crollare.

Sempre il vademecum invita tutti a seguire alcuni accorgimenti alla fine delle scosse:

-ASSICURATI DELLO STATO DI SALUTE DELLE PERSONE ATTORNO A TE: Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso.

-NON CERCARE DI MUOVERE PERSONE FERITE GRAVEMENTE: Potresti aggravare le loro condizioni.

-ESCI CON PRUDENZA INDOSSANDO LE SCARPE: In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci.

– RAGGIUNGI UNO SPAZIO APERTO, LONTANO DA EDIFICI E DA STRUTTURE PERICOLANTI: Potrebbero caderti addosso.

-STA’ LONTANO DA IMPIANTI INDUSTRIALI E LINEE ELETTRICHE: È possibile che si verifichino incidenti.

-STA’ LONTANO DAI BORDI DEI LAGHI E DALLE SPIAGGE MARINE: Si possono verificare onde di tsunami.

-EVITA DI ANDARE IN GIRO A CURIOSARE: Raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale perché bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli.

-EVITA DI USARE IL TELEFONO E L’AUTOMOBILE: È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi.

Un’utile guida che potrebbe servire a chiunque per fronteggiare un’eventuale crisi.

 

“Sono il sindaco di un paese che non c’è più, sento i miei cittadini urlare sotto le macerie”. Parole, strozzate dalle lacrime ma anche piene di rabbia del primo cittadino di Amatrice, devastata dal terremoto di stanotte. Il video dell’intervista

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