La trama sembra una dei suoi film ma stavolta, il ruolo del protagonista, è toccato a lui. Lo scheletro decapitato – come nella migliore tradizione vampiresca – ritrovato nel cimitero di Stanshford, paese della Germania a sud ovest di Berlino, era infatti quello di Friedrich Wilhelm Murnau, maestro del cinema anni ’20, padre dell’espressionismo tedesco e regista.
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Maestro visionario, Murnau legò il suo nome ad una continua sperimentazione e ad una serie di grandi pellicole tra cui uno dei capostipite del filone horror: “Nosferatu”film muto con protagonista un vampiro ispirato liberamente al “Dracula” di Bram Stoker che vide la luce sul finire dell’Ottocento.
A quanto si sa, la profanazione sembrerebbe essere avvenuta nella notte di martedì. Gli inquirenti, che si sono trovati di fronte al macabro spettacolo, lasciano aperte tutte le piste: dal gesto di un mitomane, a quella che sfocia nell’occultismo. Neanche dopo morto insomma, Murnau riesce a trovare pace, proprio come molti protagonisti dei suoi film.