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Checco Zalone, scoppia la polemica. Il comico pugliese finisce nell’occhio del ciclone

checco

Il calendario 2020 di Medusa si aprirà, l’1 gennaio, con Checco Zalone, di ritorno sugli schermi dopo la lunga pausa seguita al ‘Quo vado’ del 2016: Checco questa volta, oltre a interpretare il film, firma tutto, sceneggiatura e regia, per la prima volta dunque senza il regista Gennaro Nunziante, che ha confezionato i sui primi quattro film.

Zalone ‘solo solo’ insomma, anzi ‘Tolo Tolo’ come recita il titolo del nuovo film, storpiatura infantile appunto di ‘solo solo’. ‘Tolo Tolo’ è girato in Africa e punta la macchina da presa, come le precedenti pellicole di Zalone, sui difetti degli italiani. Le attese al botteghino sono quelle degli eventi: il suo ultimo film Quo vado? (2016) è il secondo miglior incasso di sempre nella storia del cinema in Italia (oltre 65 milioni di euro). (Continua a leggere dopo la foto)


Alle spalle soltanto di Avatar. E il suo film precedente, Sole a catinelle (2013), è sul podio, terzo, davanti a Titanic (una sfida continua tra Checco e James Cameron). E cosa segue Titanic? Al quinto posto c’è Che bella giornata, sempre pieno della comicità dissacrante di Checco Zalone, nome d’arte di Luca Medici. Il protagonista ovviamente è Checco Zalone. Accanto a lui Souleymane Sylla, Manda Touré, Nassor Said Birya, Alexis Michalik, Antonella Attili, Nicola Nocella, Maurizio Bousso, Gianni D’Addario. (Continua a leggere dopo la foto)

Con la partecipazione speciale di Barbara Bouchet, Nicola Di Bari e Nichi Vendola, nei panni di se stesso. L’attore e comico pugliese è finito d’un tratto nei trends più seguiti di Twitter e il motivo è proprio il suo nuovo film. C’è infatti una divisione netta tra chi lo sostiene e chi si dimostra niente affatto favorevole. Con la dissacrante ironia che lo contraddistingue, il comico, attore e regista tratta di tematiche che nella vita di tutti i giorni finiscono con il destare delle polemiche, come omofobia, razzismo e povertà. (Continua a leggere dopo la foto)

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In particolare, Checco Zalone ed il suo film vengono accusati di mettere in ridicolo questi temi, che a detta di molti vengono affrontati con troppa superficialità e battute di cattivo gusto. “Ma precisamente cosa ca**o vi fa ridere di Checco Zalone? la sua omofobia? oh sì esilarante, tanto siamo in Italia”, “Le disgrazie altrui non mi hanno mai fatto ridere, Alberto Sordi caratterizzava personaggi per denunciare miseria e malcostume. Checco Zalone ha trovato un filone ma forza troppo per fare ridere… Un paragone per me insostenibile”, sono solo alcuni dei messaggi lasciati su Twitter.

 

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